Perchè Madeira
Un’isola, da sempre meta ambita. Una destinazione piena di fascino e di storia, ma anche ricca di colori, di gusti e di sorprese. Europa, eppure tanto lontana dal frenetico stile di vita moderno. Questa è Madeira, un pezzo di Portogallo anche se in pieno Atlantico. Ad attrarre la mia curiositá verso questo piccolo paradiso i racconti delle traversate oceaniche di papá, quando ancora il salto verso le Americhe con il DC 6 era fatto a tappe. Ed, in tempi più recenti, le foto inviatemi dall’amico Gerardo, con cui avevo condiviso l’esperienza di un corso di archeologia subacquea in Calabria nel 2018. In particolare, mi attraeva l’idea di fare fotografie della Festa dei Fiori.
I protagonisti
Un’isola, da sempre meta ambita. Una destinazione piena di fascino e di storia, ma anche ricca di colori, di gusti e di sorprese. Europa, eppure tanto lontana dal frenetico stile di vita moderno. Questa è Madeira, un pezzo di Portogallo anche se in pieno Atlantico. Ad attrarre la mia curiositá verso questo piccolo paradiso i racconti delle traversate oceaniche di papá, quando ancora il salto verso le Americhe con il DC 6 era fatto a tappe. Ed, in tempi più recenti, le foto inviatemi dall’amico Gerardo, con cui avevo condiviso l’esperienza di un corso di archeologia subacquea in Calabria nel 2018. In particolare, mi attraeva l’idea di fare fotografie della Festa dei Fiori.
I protagonisti
Ed é così che è maturata l’idea di partire per questo viaggetto che abbiamo immediatamente proposto agli insostituibili Franco e Betty, che, tra l’altro, proprio quest'anno, festeggiano i loro 50 anni di matrimonio.
Aspetti organizzativi
Tutto davvero molto facile. Mi sono mosso con congruo anticipo il che ci ha consentito di trovare posto anche in pieno periodo della Festa dei Fiori. Trovato una buona sistemazione logistica nei centralissimi ma silenziosi Traveller's Pearl Apartments (https://www.booking.com/hotel/pt/travellers-pearl-by-storytellers.en-gb.html), prenotato il parcheggio a Malpensa (http://www.viamilanoparking.eu/it/scegli-il-tuo-aeroporto/aeroporto-malpensa), affittata una vettura presso Santiago Rent a Car (http://www.visitmadeira.pt/en-gb/getting-around/detail/santiago-rent-a-car), acquistata la specifica guida su Madeira della Lonely Planet, predisposto il mio Tom Tom con le destinazioni da visitare, ecco che avevamo tutti gli elementi per poterci muovere e divertire a nostro agio una volta giunti a destinazione. E cosi è stato.
Due fatterelli di storia, giusto per sapere di cosa si parla
Sebbene l’isola esistesse sulla cartografia del 1400, la vera scoperta avvenne nel 1418 allorchè una nave portoghese vi trovò riparo durante una tempesta.
Apparve da subito un’ottima base perché ricca di acqua, legno e terreno molto fertile di origine vulcanica, per cui divenne molto rapidamente il granaio del Portogallo. Questa coltivazione venne successivamente sostituita da quella della canna da zucchero che assicurò per buona parte del 1500 un’epoca d’oro all’isola, ambito punto di rifornimento per le successive colonizzazioni portoghesi verso le Americhe e l’Africa. Questa parabola iniziò a scendere e, per un breve periodo, l’Isola appartenne alla corona spagnola tra il 1580 ed il 1640, per ritornare poi di nuovo portoghese. Per via di un matrimonio tra una principessa portoghese con un re inglese gli scambi ripresero di nuovo e forse più intensi di prima anche perché furono proprio gli inglesi a commercializzare il vino di Madeira. Questo nuovo periodo di prosperità dovuto alla produzione del Madeira ebbe grandi ripercussioni anche nell’arte e nell’architettura dell' isola.
Le grandi case padronali del XVII e XVIII secolo con la pietra con balconi torri balconi e belvedere ne sono ancor oggi una testimonianza. Tuttavia, alla fine delle guerre napoleoniche una malattia delle viti prostrò la produzione del vino piegando l’economia dell’isola. Tuttavia, con la metà del 1800, essa ricominciò a riprendersi con la creazione di un ingegnoso sistema di irrigazione (canali chiamati “Levadas”) e con la ripresa del turismo europeo, tramite i grandi transatlantici, attratto dalla mitezza del clima e dalla bontà dell’aria.
E da allora l’isola tale è rimasta: richiesto luogo di relax e cultura.
Apparve da subito un’ottima base perché ricca di acqua, legno e terreno molto fertile di origine vulcanica, per cui divenne molto rapidamente il granaio del Portogallo. Questa coltivazione venne successivamente sostituita da quella della canna da zucchero che assicurò per buona parte del 1500 un’epoca d’oro all’isola, ambito punto di rifornimento per le successive colonizzazioni portoghesi verso le Americhe e l’Africa. Questa parabola iniziò a scendere e, per un breve periodo, l’Isola appartenne alla corona spagnola tra il 1580 ed il 1640, per ritornare poi di nuovo portoghese. Per via di un matrimonio tra una principessa portoghese con un re inglese gli scambi ripresero di nuovo e forse più intensi di prima anche perché furono proprio gli inglesi a commercializzare il vino di Madeira. Questo nuovo periodo di prosperità dovuto alla produzione del Madeira ebbe grandi ripercussioni anche nell’arte e nell’architettura dell' isola.
Le grandi case padronali del XVII e XVIII secolo con la pietra con balconi torri balconi e belvedere ne sono ancor oggi una testimonianza. Tuttavia, alla fine delle guerre napoleoniche una malattia delle viti prostrò la produzione del vino piegando l’economia dell’isola. Tuttavia, con la metà del 1800, essa ricominciò a riprendersi con la creazione di un ingegnoso sistema di irrigazione (canali chiamati “Levadas”) e con la ripresa del turismo europeo, tramite i grandi transatlantici, attratto dalla mitezza del clima e dalla bontà dell’aria.
E da allora l’isola tale è rimasta: richiesto luogo di relax e cultura.
Gli itinerari percorsi
Martedi 30 Aprile
Partiamo in macchina da Torino nel tardo pomeriggio,
giusto in tempo per una gustosa pizzetta e birretta a Malpensa
giusto in tempo per una gustosa pizzetta e birretta a Malpensa
e via con l’imbarco per Lisbona, dove arriviamo al pelo, tanto che TAP, ci prende sottobordo dall’aereo e ci porta direttamente sottobordo dell’aereo in partenza per Funchal. Santa l’idea di viaggiare, almeno all’andata, con solo bagaglio a mano!
Al nostro arrivo sull’isola, oramai a notte inoltrata, troviamo il signor Ricardo che ci consegna una bella Clio 4 porte e, sfoderando reminiscenze di navigatore, arriviamo in totale silenzio al nostro residence. Struttura moderna e confortevole, con un comodo parcheggio, in cui entriamo battendo codici numerici ricevuti precedentemente via internet. Per fortuna fila tutto liscio e ci buttiamo a ninna, visto che “ora italiana” si erano fatte le tre di mattina.
Mercoledi 1° Maggio
Sveglia tranquilla. Il fuso orario ci aiuta. Erano le 9 ora di Madeira ma le 10 ora italiana.
Apriamo la finestra ed un bell'albero fiorito accoglie il nostro sguardo.
E poi due passi nella cittá di Funchal che subito ci colpisce per la pulizia, il silenzio, il verde, il clima, la storia. Un bel sole ci scalda, e l’aria, fresca e secca, ci mette decisamente a nostro agio.
Ci dirigiamo verso il Madeira Film Experience (http://www.madeirafilmexperience.com/), una sala cinematografica in cui viene proiettata la storia dell'Isola nei secoli. In francese, ma va bene lo stesso.
Ci da il benvenuto il Governatore Portoghese in persona!
Passeggiamo sul molo pieno di barche a vela e li, pigramente ed immersi tra i fiori, ci mangiamo un panino godendoci la tranquillitá.
Dopodichè ci incrociamo rapidamente con Gerardo (anch’egli nuovamente a Madeira), giusto il tempo di fissare i dettagli su come vederci per cena, due passi per la via commerciale, una pennichella ristoratrice ed eccoci a cena alle prese con la ottima cucina di Madeira.
Apriamo la finestra ed un bell'albero fiorito accoglie il nostro sguardo.
E poi due passi nella cittá di Funchal che subito ci colpisce per la pulizia, il silenzio, il verde, il clima, la storia. Un bel sole ci scalda, e l’aria, fresca e secca, ci mette decisamente a nostro agio.
Ci da il benvenuto il Governatore Portoghese in persona!
Passeggiamo sul molo pieno di barche a vela e li, pigramente ed immersi tra i fiori, ci mangiamo un panino godendoci la tranquillitá.
Dopodichè ci incrociamo rapidamente con Gerardo (anch’egli nuovamente a Madeira), giusto il tempo di fissare i dettagli su come vederci per cena, due passi per la via commerciale, una pennichella ristoratrice ed eccoci a cena alle prese con la ottima cucina di Madeira.
Giovedi 2 Maggio
Oggi iniziamo la scoperta dell’isola. Il cielo è purtroppo grigio, ma non ci facciamo scoraggiare. La nostra prima destinazione è il Pico de Areiro, la seconda montagna più alta di Madeira, la cui sommitá è facilmente raggiungibile in macchina.
Beh, un attimo. A Madeira la guida non è esattamente adatta ai neopatentati, non per l’indisciplina dei locali come potrebbe essere da noi, quanto perchè le strade hanno forti pendenze e mettono a dura prova l’esperienza di qualunque guidatore. Iniziamo la salita verso la nostra destinazione attraversando boschi di eucalipti e poi foreste di conifere sempre più fitte ed umide, muschio ovunque. Nel frattempo siamo entrati anche in nube ed il panorama sembra quello di qualche solitaria parte del Trentino o della Transilvania. La temperatura dai 20 gradi di Funchal è scesa a 7 gradi.
Siamo oramai rassegnati a ritornare a quote più basse senza neppure scendere dalla macchina. Invece, mentre continuiamo a salire, all’improvviso, come fossimo in aereo, sbuchiamo nel blu sopra le nuvole!
Arrivati in cima alla montagna un manto bianco si stende ai nostri piedi e l’aria fresca ma secca ed il sole ci accolgono procurandoci una grande gioia. Una vera estasi stare li sopra, anche se la quota non è che 1818 metri. Ma la sensazione è davvero forte.
Beh, un attimo. A Madeira la guida non è esattamente adatta ai neopatentati, non per l’indisciplina dei locali come potrebbe essere da noi, quanto perchè le strade hanno forti pendenze e mettono a dura prova l’esperienza di qualunque guidatore. Iniziamo la salita verso la nostra destinazione attraversando boschi di eucalipti e poi foreste di conifere sempre più fitte ed umide, muschio ovunque. Nel frattempo siamo entrati anche in nube ed il panorama sembra quello di qualche solitaria parte del Trentino o della Transilvania. La temperatura dai 20 gradi di Funchal è scesa a 7 gradi.
Siamo oramai rassegnati a ritornare a quote più basse senza neppure scendere dalla macchina. Invece, mentre continuiamo a salire, all’improvviso, come fossimo in aereo, sbuchiamo nel blu sopra le nuvole!
Arrivati in cima alla montagna un manto bianco si stende ai nostri piedi e l’aria fresca ma secca ed il sole ci accolgono procurandoci una grande gioia. Una vera estasi stare li sopra, anche se la quota non è che 1818 metri. Ma la sensazione è davvero forte.
A malincuore lasciamo questo paradiso e ci dirigiamo verso la costa nord dell’isola senza prima aver passato lo spesso strato di nuvole che sino a poco prima avevamo dominato.
Giungiamo così sulla costa Nord presso il paesetto di Santana.
E’ ormai ora di pranzo. Evitiamo accuratamente ogni posto per turisti e chiaccherando con un verduraio apprendiamo che esiste un ristorantino che fa al caso nostro: Serra e Mar (https://goo.gl/maps/ubDYhfGazQz3xDHG8)
Giungiamo così sulla costa Nord presso il paesetto di Santana.
E’ ormai ora di pranzo. Evitiamo accuratamente ogni posto per turisti e chiaccherando con un verduraio apprendiamo che esiste un ristorantino che fa al caso nostro: Serra e Mar (https://goo.gl/maps/ubDYhfGazQz3xDHG8)
Menù spartano ma di sostanza: un’ottima fagiolata alla portoghese ed un generosa bottiglia di vino tinto portoghese, nonché la simpatia dei padroni che ci allietano con la loro compagnia
Completiamo la visita di Santana vedendo da vicino una bella casetta caratteristica con il tetto di stoppie.
Dirigiamo, infine, verso la punta più ad est dell’Isola, Ponta de Sao Lorenço.
Se fino ad ora avevamo visto verde e fiori dappertutto, qui l’ambiente è totalmente diverso.
Gli alti e ripidi faraglioni battuti dal vento e dal sole sono completamente brulli, ma regalano un panorama meraviglioso sull’Oceano sottostante. La strada arriva sino ad in certo punto poi si prosegue a piedi verso la punta per complessivi 5 o 6 chilometri tra andata e ritorno con forti dislivelli.
Se fino ad ora avevamo visto verde e fiori dappertutto, qui l’ambiente è totalmente diverso.
Gli alti e ripidi faraglioni battuti dal vento e dal sole sono completamente brulli, ma regalano un panorama meraviglioso sull’Oceano sottostante. La strada arriva sino ad in certo punto poi si prosegue a piedi verso la punta per complessivi 5 o 6 chilometri tra andata e ritorno con forti dislivelli.
Rientrando in albergo, ricchi delle emozioni di una bella giornata, la strada ci fa passare sotto la pista dell’aeroporto.
Si, questa struttura è davvero rubata alla montagna perché da un lato della pista si ha una salita che è direttamente monte e dall’altra parte vi è l'aerostazione molto vicina. La pista stessa e l’aerostazione sono costruite su una piattaforma artificiale sorrette da moltissime e grandissime colonne.
Si, questa struttura è davvero rubata alla montagna perché da un lato della pista si ha una salita che è direttamente monte e dall’altra parte vi è l'aerostazione molto vicina. La pista stessa e l’aerostazione sono costruite su una piattaforma artificiale sorrette da moltissime e grandissime colonne.
Cliccate sul link sottostante e vedetevi, se vi va, un atterraggio sulla pista 05 e capirete come la manovra non sia così banale, soprattutto con del vento al traverso e la turbolenza.
VIDEO ATTERRAGGIO A FUNCHAL
VIDEO ATTERRAGGIO A FUNCHAL
E per cena? La sera prima c’era talmente tanto da magiare che ceniamo in camera riscaldandoci la dogy bag che ci eravamo fatti dare!
Venerdi 3 Maggio
Questa volta, traversando fitti bananeti,
iniziamo il nostro itinerario con direzione Ovest, lungo la costa.
iniziamo il nostro itinerario con direzione Ovest, lungo la costa.
Visitiamo il Camara de Lobos, un piccolo villaggio di pescatori appena fuori Funchal. Ed eccoli li i pescatori che giocano accanitamente a carte, le barche variopinte, i cani che sorvegliano l’andamento sonnolento del paese, il frangersi delle onde.
Ma il paesetto ci riserva ancora un’ altra bella sorpresa. Esso è anche la sede della Henriques & Henriques, nota cantina produttrice del famoso vino di Madeira (http://www.henriquesehenriques.pt/contactos/). Beh…anche se avevamo da poco fatto colazione non potevamo non visitare la Cantina, fare un contenuto assaggio e comprare una bottiglia che avremmo poi consumato la sera dopo cena.
E, tutto sommato, quell’assaggino ci sarebbe poi servito. La successiva visita a Cabo Girao (https://goo.gl/maps/MYAWZiiiSbLy8YnA6) , infatti, necessitava di un piccolo “aiutino”.
Questo capo, infatti, si erge 580 metri sul livello del mare e tutti questi metri possono essere “agevolmente” visti tutti da una impressionante terrazza sospesa sul vuoto con il pavimento di vetro.
C'è su you tube un bel video fatto con drone che da una buona idea del luogo così particolare. Se volete vederlo cliccate sul link sottostante.
VIDEO DA DRONE SU CABO GIRAO
https://www.youtube.com/watch?v=YW2bpF_Y23E
VIDEO DA DRONE SU CABO GIRAO
https://www.youtube.com/watch?v=YW2bpF_Y23E
Proseguiamo il nostro giro lungo la costa con direzione Ovest ed arriviamo al paesetto di Ribeira Brava, non senza aver fatto qualche riflessione un po' autocritica sul nostro abbigliamento.
Anche qui l’informazione dataci da un signore locale, peraltro bello in carne, ci fa fare nuovamente centro. Il ristorantino, che nulla ha a che vedere con rutilanti esercizi per turisti, è quello adiacente alla stazione degli autobus locali. “A Parada Brava” (https://goo.gl/maps/5CWG14Z9gMUKfsNy9) , questo il nome del posto, molto semplice ma li ognuno di noi se la è dovuta vedere con generosissime porzioni di pesce, verdure e Vino Verde.
Anche qui l’informazione dataci da un signore locale, peraltro bello in carne, ci fa fare nuovamente centro. Il ristorantino, che nulla ha a che vedere con rutilanti esercizi per turisti, è quello adiacente alla stazione degli autobus locali. “A Parada Brava” (https://goo.gl/maps/5CWG14Z9gMUKfsNy9) , questo il nome del posto, molto semplice ma li ognuno di noi se la è dovuta vedere con generosissime porzioni di pesce, verdure e Vino Verde.
Pieghiamo verso Nord Ovest per raggiungere Porto Moniz, anch’esso piccolo paesetto. Stupisce di questa isola la qualità e la buona manutenzione delle strade. La strada che unisce Funchal con i paesetti più grandi è fatta da lunghi tunnel ed arditi viadotti e consente un’ agevole circolazione.
D’altra parte, senza questi investimenti, girare per l’isola diverrebbe davvero difficile visti i forti dislivelli che la caratterizzano. Arrivati a destinazione visitiamo un bell’acquario ricavato da una cinquecentesca fortezza.
Tra l'altro abbiamo anche scoperto che l'acquario è visitabile in immersione con guida ad un costo abbordabile considerato che viene fornita tutta l'attrezzatura.
Cena in camera con gustosi formaggi locali ed alla fine Vinho de Madeira e biscottini al cocco!
Sabato 4 Maggio
Oggi giornata di tutto riposo. La macchina non la tocchiamo per niente. E si parte con il Mercado dos Lavradores (Mercato dei Lavoratori). Una vera gioia per l’occhio. I colori ed i profumi della frutta tropicale, l’abbondanza e le dimensioni del pesce atlantico, la raffinatezza di fiori sconosciuti…. Che magia passeggiare per quel posto!
Proseguiamo la passeggiata per Funchal per i vicoli notando la varietà dei colori delle porte dipinte.
Compriamo per pranzo un panino caratteristico di Madeira detto “Bolo de Caco” un sostanzioso paninazzo tipico di Madeira
e camminando camminando giungiamo davanti al Museo dedicato al famoso giocatore Cristiano Ronaldo, nativo proprio di Funchal. Sembra un pellegrinaggio in un luogo santo.
Gente che si immortala in selfie davanti ad una statua e dovunque gadgets con l’immagine del tipo.
Rientrando in albergo passiamo per la festosa palestra non lontana dalla nostra stanza da letto. Capiamo il motivo di tanto tifo già dalla mattina: è in svolgimento un campionato di pallamano.
Gente che si immortala in selfie davanti ad una statua e dovunque gadgets con l’immagine del tipo.
Sto' Ronaldo è ancora acerbo, je' devo dì tutto! |
Domenica 5 Maggio
Ultimo giorno di permanenza a Madeira. E’ il giorno della Festa dei Fiori. Iniziamo allora questa giornata con la visita al Jardim Botanico, una tra le più belle attrattive dell’Isola. Raggiungiamo questo posto tramite due panoramiche funivie e lo spettacolo che ci si para davanti vale la pena dello spostamento.
Rientriamo in città, un briciolo di riposo ed eccoci proiettati nel mezzo della festa dei Fiori. Quest’Isola dimostra davvero di essere con un piede anche nelle Americhe. La festa, infatti, è una sfilata di carri abbelliti da fiori e di personaggi in costume che ballano al tempo di musica. Molte di queste musiche sono locali, ma molte altre sono vere e proprie Sambe Brasiliane.
Terminiamo la giornata passando dall’amico Rodrigo usbeco, gestore di " Tashkente" un baretto proprio sotto l’albergo (https://goo.gl/maps/HxrJXZLhymE3V3t3A), che sempre ci ha accolto con simpatia nel suo locale in cui abbiamo sempre consumato la Pocha, bevanda tipica di Madeira, e giocato partite all’ultimo sangue “Cassios vs Battaglia” con un robusto calcio balilla fatto ancora senza risparmio di materiali.
E’ lo stesso Rodrigo a suggerirci di andare a mangiare alla Taverninha Zè Vitoria (https://goo.gl/maps/qJJBd9KqHrh88yHR7), a due passi dall'albergo, dove ci siamo trovati molto bene. Due passi per la città vecchia ed il fuoco nemico ci porta dritti dritti verso una “Rhumeria” dove assaggiamo il nettare locale.
Rientriamo alquanto allegri in camera e, non contenti, tiriamo il collo all’ultimo sorso del vino de Madeira acquistato qualche giorno prima.
Lunedi 6 Maggio
Eccolo il signor Ricardo che, puntuale alle 7, ci aspetta alle Partenze in aeroporto per consentirci di restituire la macchina di primo mattino. Comincia ad albeggiare e sullo sfondo si vedono le Islas Desertas.
Passiamo i controlli di sicurezza ma Anninha La Bombeira, nota terrorista ciriacese, viene fermata per sospetto uso di esplosivi…
Passiamo i controlli di sicurezza ma Anninha La Bombeira, nota terrorista ciriacese, viene fermata per sospetto uso di esplosivi…
Anninha La Bombeira |
Conclusioni
Bella l’isola, vale assolutamente un viaggio. Il paese è pulito, sicuro, il clima gradevole, anche se le escursioni termiche possono essere significative. Il cibo ed il bere ottimi. E la storia non manca di mettere in mostra le vestigia cinquecentesche. Andando via, pertanto, abbiamo avuto il rammarico di non poter esserci fermarti ancora un po’. Tante le attività ancora da fare in un prossimo viaggio: un bel giro in barca a vedere delfini e balene ci sarebbe stato bene. Come pure sarebbe stato interessante vedere la vicina isola di Porto Santo e le Islas Desertas, fare qualche trekking tra le montagne dell'interno o scendere dalla parte alta della città vecchia con un carro de cesto. Ma, soprattutto, vivere ancora il ritmo lento ed umano di questo angolo di paradiso.
ALTRI VIAGGI DA VEDERE
Se vuoi leggere di altri viaggi clicca sul link sottostante.
https://blogbattaglia.blogspot.com/2018/05/i-miei-viaggi-piu-belli.html
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Absolutely fantastic pictures!!!!!!! Thank you for sharing them!
RispondiEliminaEccezionale come sempre......sorprendevole.....
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