domenica 30 luglio 2023

3 SETTIMANE ALLE ISOLE AZZORRE

 

Bandiera Nazionale Portoghese
Bandiera Nazionale Portoghese

Bandiera delle Isole Azzorre

Premessa 

Non ci si viene per caso alle Azzorre. Sono isole prospicienti il Portogallo poco conosciute e spesso confuse con le più note Canarie, situate invece, più a Sud.

Per raggiungerle bisogna fare un bel tratto di Atlantico ed una volta lì occorre fare dei bei tratti di mare per passare da un'isola all'altra.


Alle Azzorre niente locali alla moda, niente discoteche da acchiappo, nessuna movida notturna durante cui vedere o farsi vedere.  Quindi giá per questa considerazione, queste isole  sarebbero una  destinazione  di per se molto salubre  per trascorrere una vacanza tranquilla per chi è solo in cerca di natura e cultura. 

Ed in effetti non mancano né l’una né l’altra. Le numerose isole che compongono l’arcipelago sono di origine vulcanica per cui caratterizzate da spettacolari crateri, da località con acque calde ed attorno il possente Atlantico con il proprio umido respiro. Respiro che consente la creazione di brine e piogge addolcendo di verde e di fiori tutto l’ambiente.
Le isole poi, territorio portoghese, sono state utilizzate sin dai tempi delle grandi scoperte dai galeoni proprio per la loro strategica  posizione in mezzo all’Atlantico. 

Ed i segni di questa stratificazione li puoi vedere nelle fortezze e nelle antiche chiese disseminate su tutto il territorio. La storia, dunque, con le sue pietre che parlano a chi le vuol ascoltare,  qui non manca.
Ma poi c’è un ulteriore motivo che ha attratto la mia curiositá  verso queste isole. Ne sentivo parlare a casa da papá, quand’ero piccolo. Le traversate dell’Atlantico da parte  delle linee civili  – parliamo dei primi degli anni 50 del secolo scorso – avvenivano con macchine a pistoni  che non avevano l’ autonomia che consentiva di fare la tratta Roma-New York senza scalo in un unico volo, come avviene oggi  con i  velivoli a getto. 





Al contrario,  le macchine di allora erano i velivoli ad elica  DC 6 B ed, il viaggio, era necessariamente spezzettato in più tratte. Le Azzorre facevano parte  a pieno titolo di queste destinazioni intermedie. Soprattutto quando c’erano forti venti da Ovest e la rotta verso il Canada (destinazione iniziale verso gli Stati Uniti) non poteva passare alle consuete  più  alte latitudini dell’Islanda. Di qui l'impiego di rotte a latitudini più basse.  Tempi davvero pioneristici, quando l’autonomia delle macchine era giusta giusta per  arrivare alla  destinazione prevista, la tangenza massima era tale per cui ci si trovava spesso all’interno delle nubi impedendo così il rilevamento di sole e stelle. Così  l'unico ausilio alla navigazione, già di per se non molto precisa, diveniva   ancor più aleatoria. E quando si diceva Alitalia, anche le Compagnie straniere si toglievano il cappello! 

Ma andiamo avanti con il nostro racconto.   Dopo tanti rimandi ed attese eccoci in partenza per questo lembo di mondo.

La preparazione
Acquistata una guida sulle Azzorre ed una buona carta mi sono visto con almeno 6 mesi di anticipo  le cose più rappresentative. Ho quindi pianificato un giro di quasi tutte le isole. Naturalmente ho puntato sul periodo meno piovoso, ovvero luglio, mese molto ambito. Ecco, dunque, più che giustificata  l’esigenza di prenotare con cosi tanto  anticipo voli, alberghi ed auto a nolo. Per evitare di trascorrere ore al computer ho infine affidato ad un’agenzia la finalizzazione del programma. La stagione migliore, quella meno piovosa, infatti, è proprio tra i primi di luglio e la fine di agosto, dettaglio da tenere ben presente. Memore  della recente esperienza del  Camino de Santiago ho cercato di contenere il peso dello zaino. Ma, viaggiando con mia moglie.... 
Come potete immaginare, ciò che per una donna è appena il minimo indispensabile, per noi maschietti è già sul catastrofico assai..., per cui  ho dovuto accettare il compromesso di qualche chiletto in più. Qui sotto il camion concordato  per il trasporto di scarpe e borsette della mia gentile consorte per l'occasione. Il minimo necessario ovviamente!


Scherzi a parte, il clima è mite e tolta qualche pioggia improvvisa,  contrastabile con una giacca a vento impermeabile, il vestiario può essere tenuto al minimo. Raccomando giusto un buon paio di scarpe da camminare perché la bellezza delle isole si scopre davvero girando a piedi.Tre settimane di tempo disponibili durante le quali siamo riusciti  a visitare 8 delle 9 isole. 
Partenza da Malpensa ed arrivo sull'Isola di Terceira via Lisbona. Spostamenti tra le isole in battello od aereo in ragione della distanza da percorrere. Alcune isole sono molto vicine, le più lontane distano 600 chilometri l'una dall'altra. Qui in sintesi, quello che abbiamo fatto:
A fine di questo blog la pianificazione di dettaglio. Tenete presente che è bene prenotare in anticipo, ma è anche vero che gli orari di certe corse o voli iniziano ad essere disponibili solo tre o quattro mesi prima. 

Mercoledi 5 Luglio Malpensa
Partenza dopo cena   in macchina da casa con destinazione Malpensa. Parcheggiamo nel posto previsto attorno alle 22.30 ed in pochi minuti a piedi  siamo a Terminal 1. Qui, alle 23:00, ci infiliamo nelle due capsule prenotate dentro l'aeroporto  e poi ninna. 


Un'esperienza non più nuova, estremamente agevole per evitare alzatacce il giorno dopo condite da incertezze del trasferimento in auto all'ultimo momento.  Nelle capsule, invece,  abbiamo comodamente dormito a qualche decina di metri dal bancone del nostro check in.
 
Giovedi 6 Luglio Terceira
Sveglia presterrimo (molto più che prestissimo!) e rapido check in con consegna bagaglio che ci verrà riconsegnato direttamente a destinazione. 

E mentre sto parlando con l'impiegata al bancone consegna bagagli...mi giro un’attimo e vedo che  la vecchia giá  mi aveva arpionato un bel giovanotto di passaggio. Non la puoi lasciare un attimo sola!


Due voli TAP  ci porteranno in rapida successione da Malpensa a Lisbona e da Lisbona a Terceira, la prima isola che toccheremo dell'Arcipelago delle Azzorre
, per complessive 1800 miglia nautiche, circa 3600 chilometri.

Numerello che citeremo di nuovo in seguito  per capire bene come le Azzorre siano davvero lontane da tutto.
Arriviamo attorno all’ora di pranzo e ci buttiamo in una bettola davanti all’aeroporto. Una super insalata di patate e del pollo fritto. Ce n’era per quattro. Tant’è che dopo pranzo ci facciamo a piedi i 4 km dall’aeroporto all’albergo. Doccetta e cadiamo in catalessi per circa un’ora e mezzo. Dopodichè due passi nel paesetto di Praia da Vitoria, molto curato e silenzioso,

 gradevole cenetta, ulteriore giro per il porticciolo turistico a vedere un po di belle barche a vela e poi ninna.


Venerdi 7 Luglio Terceira/Graciosa
Ci svegliamo con una giornata uggiosa facendo così  la conoscenza con la piogerellina atlantica. 

E la stanchezza si fa ancora sentire.

Salta il baldanzoso  programma di farci portare a Serra do Cume, il punto più alto dell’isola, goderci così il panorama di una grandiosa caldera vulcanica, e poi tornare a Praia a piedi. Toccherá postporre questa visita al ritorno. Visto il tempo ripieghiamo su una fugace corsa in taxi al Miraodouro do Facho, https://goo.gl/maps/C1eB8yTPy7zDjBQW7 da cui si gode una bella vista del paesino, purtroppo contornato da nuvoloni bassi  carichi di pioggia.


Ripariamo perciò in un baretto per un caffè interlocutorio nella piazzetta principale in attesa, o meglio, nella vana speranza, che la pioggerellina molli. 

Dopo un po’ smette di piovere e ci facciamo una camminata ancora per Praia e poi  sul lungomare. Per sgranchirci e per fare due foto.



 Il cielo è grigio e il mare lo è altrettanto. 

Ma il profumo del mare, quello che mi manca tanto a Torino, c’è eccome! Arriva ora di pranzo e quella che sembrava una vecchia struttura anni 70, proprio sul mare, si inizia ad animare. Mangiamo li e ci godiamo il progredire dei colori man mano che il cielo diventa blu.

Terminato di mangiare un fermastomaco andiamo al mercato e compriamo delle ottime ciliegie che consumiamo nel curatissimo  giardino antistante il mercato.

Pieno sole ma ventilato con una temperatura di 23 gradi. Un paradiso. Uscendo mi complimento con il giardiniere per come cura la sua creatura. Mi guarda orgoglioso e mi ringrazia. Un segno di civiltá, di senso del dovere e  dell’appartenenza, ormai dimenticato nella nostra convulsa inciviltá. Nel tardo pomeriggio lasciamo Terceira con il traghetto alla volta della piccola Graciosa. Tre ore di navigazione in pieno Atlantico.
L’onda lunga dell’Atlantico si è fatta sentire. Un beccheggio di almeno di ± 15°gradi e talvolta anche più.



La buona parte dei passeggeri ha vomitato. Fortuna ha voluto che l’equipaggio, giá appena prima della partenza, aveva distribuito delle apposite mascherine per…depositare…i succhi gastrici ed altro.
Ma a noi è andata bene. Arrivo  in ritardo e, purtroppo, ci perdiamo un bel tramonto su questo splendido lembo di terra.

Il  tempo di mollare i bagagli nel bell’albergo Inatel di Santa Cruz https://goo.gl/maps/5E5CGCytVYm1c5er6
e poi a cena di pesce con le consuete porzioni a dir poco generose.



Sabato 8 Luglio Graciosa/Pico
Anna si alza presto e coglie il sorgere del sole.

Rapida colazione e ci dirigiamo con taxi a Furna do Enfoxes. 
Si tratta di una camera magmatica sita all’interno di un vulcano spento.
La visita è impressionante. Dal fondo della caldera si scende con una scala di circa 100  metri per arrivare ad una gigantesca grotta al cui interno c’è un lago. 



L’accesso a questo sito è subordinato all’attivitá vulcanica ancora in corso. In caso di concentrazione di gas tossici è addirittura interdetta. Il silenzio è assordante. Il lago, denominato non a caso Stige, mi porta  alla memoria Omero e la sua Odissea allorchè, in un toccante canto, Ulisse, uomo dalla fame di conoscenza per antonomasia, supera lo  Stige per passare dal mondo dei vivi a quello dei morti e reincontrare cosi gli eroi achei e la propria madre. Il  buio, il  silenzio e le ombre  di questo antro hanno  un che di angosciante. Risaliamo nel mondo dei vivi e ci accolgono i caldi e rinfrancanti  colori della vita.


La giornata prosegue con il periplo del del cratere da cui si gode un bellissimo panorama. 
Si vedono i piccoli paesetti di Graciosa ed, in lontananza, anche altre isole dell’arcipelago. Chilometri  a piedi davvero ben spesi. 
Fiori e verde dovunque. Sentiero tenuto benissimo: non una carta per terra, erba tagliata sui bordi. 
 
Rientriamo a Santa Cruz alquanto affamati e dopo un bel pranzetto dalle consuete generose porzioni ci imbarchiamo in aereo per Pico.
Cena sul balconcino della  Vivenda Oliveira, struttura presso cui soggiorniamo. Assaporiamo così  un ottimo ananas locale ed bellissimo tramonto sul mare e poi ninna.
 


Domenica 9 Luglio Pico
Colazione a Madalena e poi con vettura arriviamo al punto di partenza delle escursioni per il Pico, una montagna di origine vulcanica alta oltre 2300 metri. I 1100 metri di dislivello previsti per chi intende salire in cima  stroncano ogni velleitá per cui, per mia fortuna, 

Anna si accontenta di torturarmi con soli 50’ di camminata nei dintorni. Ma ne vale la pena. Il panorama è davvero bello. Il punto di partenza per l'ascensione in vetta (per i volenterosi), che tra l'altro prevede l'acquisto di un biglietto,  è situato presso la Casa da Montanha  https://goo.gl/maps/KrP9YXN4V2vpg6mG7

Proseguiamo la passeggiata sull’altopiano incontrando qua e lá qualche problema di traffico…

 
Arriviamo, infine, al piccolo paesino di Calheta de Nesquim. Qui è presente una piccola piscina di acqua dell’Oceano. Quasi ci pentiamo di non esserci portati il costume.

Al rientro il tempo, che era andato via via peggiorando, assume la classica connotazione “novembrina”: nubi basse, pioggerellina. Giá davamo per conclusa la giornata quando l’ Isola di Pico ci ha regalato una bella cena in un romantico ristorante non lontano dal B&B e un bellissimo tramonto. Cella Bar



Poi ninna presto: domani sveglia alle 6, si parte per l’Isola di Horta.



Lunedi 10 Luglio Pico/Faial

Alzataccia, ma ne vale la pena. Mentre parcheggio la macchina Anna riesce a prendere, come direbbe di nuovo Omero, i colori dell’alba dalle dita rosate. 

Rapido trasferimento in ferry boat da Madalena ad Horta, carico auto a nolo con gli zaini ed a piedi ci dirigiamo al paesetto per fare  finalmente una buona colazione. Finito il nostro cappuccino e croissant siamo   pronti a partire con la Pandina a nolo. Inserisco la chiave ma questa non gira. Riprovo girandola ma niente da fare. Sono certamente  quei frescaccioni dell’autonoleggio che hanno fatto casino con le chiavi. Anna ha però l’idea di ricontrollare il numero di targa scritto sul  portachiavi e confrontarlo con quello della vettura su cui eravamo seduti e su cui avevamo caricato gli zaini giá prima di andare a fare colazione in paese. Numeri molto simili, ma non eguali! Insomma eravamo sulla vettura sbagliata!!! Hai voglia tu a cercare di mettere in moto!!!


Carichiamo la macchina giusta dei nostri bagagli e, passando per una stradina di montagna, entrando ed uscendo dalle nuvole, sempre più basse, arriviamo a Capelinhos, sito vulcanico a Nord dell’isola.


 Il posto sembra Marte. 
Un terreno caratterizzato da  sabbia vulcanica scura, sottilissima e polverosa,  costellata di pietre laviche. Il tutto a strapiombo sul mare.


Camminiamo quasi un’ora salendo e scendendo per questi ripidi pendii. Veniamo interrotti da un atteso scroscio d’acqua. Ne usciamo bagnati come pulcini. C’era da attenderselo. Lo sapevamo da ieri che ci sarebbe stato cattivo tempo in arrivo. E poi nelle Azzorre è risaputo che il meteo è estremamente variabile. La giacchettina antipioggia è un must da portarsi sempre appresso. Tanto, prima o dopo, un po' di pioggerellina arriva sempre. Ci rifugiamo in albergo e poi in un vicino ristorante, in attesa che Giove Pluvio allenti la presa. 
Finalmente la pioggia rallenta e ne approfittiamo per rientrare in albergo. Appena la pioggia smette, Anna parte per un’altra camminata ed io approfitto per fare  un meritato riposino. Ci ricongiungiamo per tornare di nuovo ad Horta e fare due passi nel tranquillo e colorito paese.


Ceneremo in camera. Siamo piuttosto stanchini. Oggi è il 57° compleanno di Anna. Lo festeggiamo in camera, la tranquillitá domina incontrasta. Recuperiamo le forze per la giornata successiva.


Martedi 11 Luglio Faial/Flores
Giornata nuvolosa. Prelude alla prevista pioggia. Usciamo comunque a fare un giretto nella parte Nord dell’isola. E ben ci è andata. Non ha piovuto ed in compenso siamo capitati sulla spiaggia Praia da Faja https://goo.gl/maps/F27DtQeAGeNrDF3W9 in cui l’Atlantico ci ha appena fatto vedere un briciolo della sua forza ed, ancora, la poesia dei suoi colori.
 


Una piccola notazione sull'educazione di questa popolazione. In ciascuna delle spiaggie visitate abbiamo visto servizi igienici immacolati, docce ad uso completamente gratuito. Non una scritta, non un graffio. Indovinate cos'è questo oggetto:

E' un contenitore di portacenere (quei conetti appena sotto i cartelli). Nessuno lascia cicche. Si, proprio come in Italia!
Bighelloniamo pigramente completando il periplo di Faial

E poi pranzetto in piola al porto di Horta: zuppa di verdure e cernia alla brace, fettona di ananas, caffè e pure una bella  grappina. Il tutto a 31 euro. 

Viene veramente il dubbio se convenga continuare a combattere con IMU, Tari, sanità che è quello che è....Ma è ora di muovere verso l’aeroporto. L’isola di Flores, circa 200 miglia ancora più ad Ovest, ci aspetta.

Voletto un po' strapazzato per via di rovesci in rotta e avvicinamento che mi ha lasciato un po' incuriosito.
In arrivo erano infatti presenti nubi basse, visibilità molto vicina alle minime del volo a vista, non una radioassistenza sul campo. Mi domando come questo avvicinamento sia  stato fatto. La grande esperienza di quei piloti è venuta fuori. Prendiamo la macchina a noleggio e, per raggiungere il nostro albergo, dobbiamo scavalcare la montagna al centro dell'isola. In molti tratti guidiamo  nelle nuvole. 
Arriviamo sino ad un buon  ristorante dall’altra parte dell’isola e poi ninna in un bell'albergo Sitio de Asuma.
Il posto è davvero bello. Si tratta di mini appartamenti immersi nel verde. 


Mercoledi 12 Luglio Flores
Colazione seguita da due passi sulla costa. Ondoni fragorosi si frangono sugli scogli. 
Onde di cui approfittano coraggiosi surfisti.
Il cielo è ancora basso e ogni tanto la solita pioggerellina allieta la buona parte della mattinata. In compenso riusciamo a fare qualche simpatico scatto. Un toro al pascolo visto da così vicino non è un soggetto comune.
Appena all'interno della costa  grandi  cascate che convogliano l’acqua piovana dell’interno giù lungo vertiginosi precipizi.
E poi, finalmente la grigia coltre di nuvole basse comincia a squarciarsi ed a restituire ai colori il loro privilegiato rango. 
Scommettiamo su questo miglioramento ed azzardiamo una puntata verso l’interno apparentemente ancora occluso. Man mano che saliamo la coltre lentamente si dipana anche sulla montagna.  Si vedono le siepi di ortensie in tutto il loro fulgore ed il campo di vista, sempre più luminoso,  si dilata verso l’infinito
 



 Cena ottima al ristorante Por du Sol a Fajsinnha 
https://goo.gl/maps/3kqVFVyfFsWiHZ2o6 e questa lunga giornata termina con la piacevole scoperta di Antenne 2 Azoes. 


 Una preziosa emittente che, nel centro dell’Atlantico ed in modo del tutto inatteso, ci regala la gioia della Musica Classica. Ci tengono compagnia per la sera Shostakovic, Frank ed Haydn. 

Giovedi 13 Luglio Flores/Corvo/Flores
Partiamo baldanzosi per Santa Cruz per imbarcarci verso l' isoletta di Corvo. Il tempo non sembra cattivo. Si, qualche groppo attorno ma nulla che possa preoccupare più di tanto una imbarcazione a motore. Tuttavia, sia l’ imbarcazione a motore che lo stato del mare  di questa traversata lasceranno in noi un ricordo piuttosto vivido. La barca era grande come un minibus ed il mare era decisamente allegro


Arrivati un po sbatacchiati a Corvo ci imbarchiamo su un taxi che ci porta al Caldeirao.


 Il verde lungo la strada e dentro la caldera è incredibile. Ortensie ed altri fiori dappertutto. La vista della Caldera, all’interno, è grandiosa. 

Sembra un grande anfiteatro silenzioso. Quei pochi esseri umani che ci zampettano dentro sembrano sparute formiche. Ogni tanto esce un briciolino di sole, tra un banco di nebbia e l’altro, ed i colori esplodono. 


Decidiamo di farci il rientro dalla cima della caldera al porto a piedi e ci godiamo uno spettacolo per troppe volte perso per via dei pur necessari  spostamenti in macchina.






Rientro a Flores con la medesima barchetta. Fortunatamente  molto più tranquillo dell’andata. A movimentare le cose ci si è messo il menù del ristorante scelto per la cena. Sembrava un posto specializzato in carne e, scegliendo Azorian Filet, ci siamo ordinati una buona  bottiglia di rosso. Peccato che il filet era di pesce fritto. Orrore, pesce fritto con vino rosso! Incerti che capitano a chi viaggia.
In compenso il cielo sereno di regala un tramonto d’oro su Faja Grande
Siamo esattamente a metà strada tra casa nostra a Torino e casa dei miei cari zii a Long Island.
3239 km per Torino, 3485 chilometri per New York. La Faja Grande di Flores è, infatti,  il punto più ad Ovest dell'Europa.


Venerdi 14 Luglio Flores/San Miguel
Dopo un’ultima colazione a Faja Grande dove Anna si intrattiene con la fauna felina locale,

prendiamo una strada interna che ci porta prima alla Reserva Florestal do Morro Alto. 
Vista dal Miradouro do Portal 


Una volta saliti sulla montagna  ci attendono due caldere adiacenti eppure molto differenti: la Caldeira Negra e la Caldeira Comprida.


Proseguiamo sulla strada che porta direttamente da Faja Grande a Ponta Delgata ed arriviamo a oltre 800 metri sul livello del mare. Il cielo è sereno, l’aria secca e pulita. La temperatura di 18 gradi e siamo circondati non più da alberi ed ortensie ma da bassi arbusti contorti e da un manto di muschio verde tenero, molto morbido al tatto, manto che costituisce la base da cui vengono fuori tutte le piante.
Con questo clima e con questa vista (si vedono entrambe le coste est ed ovest dell’isola) ci facciamo un’oretta di cammino in completo silenzio. Per strada nessuno.
Saliamo a vederci il VOR di Flores, una stazione che emette segnali necessari alla navigazione aerea, strategicamente posta su di un punto sommitale per diffondere meglio il proprio segnale. La pace regna sovrana. Ed è cosi pure il tratto che porta all’ estremitá Nord dell’isola, sospesa tra mare e cielo. Si vede benissimo l'isola di Corvo, nostra meta del giorno precedente.
Ultimo giretto sulla costa di questa bella isola di Flores per vedere il faro sulla punta di Albarnaz


Rientriamo in aeroporto per partire in aereo per la lontana San Miguel. Un briciolo di rammarico c’è. Tra Corvo e Flores, così lontane eppure cosi vicine alle nostre corde, ci hanno lasciato davvero un segno. Non vorremmo andarcene. Anche perché pare che Anna abbia fatto nuove amicizie….


Tranquillo voletto a San Miguel ed arrivo all’adiacente cittadina di Ponta Delgada. La prima impressione non è stata delle migliori. Problemi di parcheggio, rumore di traffico, le brutture della cittá. Cenetta nei dintorni dell’albergo e rientro dopo una giornata piuttosto lunga.


Sabato 15 Luglio San Miguel
Partiamo verso Est  per la destinazione più decantata dell’isola: i laghi vulcanici di Sete Citades. 


La strada è bella e si inerpica sulle pendici del vulcano. Arrivati sul bordo del cratere due foto di rito con tanto di paperette locali, padrone del sito



E poi scendiamo al livello dei laghi. 

Anche qui, non immediato trovare un parcheggio, bus di turisti e, per dare il colpo di grazia, anche un odioso odore di plastica bruciata…..tanto basta per girare la capa al ciuccio e tornare a Ponta Delgada per cercare qualcosa di carino al Mercato da Graça. Anche qui la delusione pervade la scena. Il mercato è sottoposto a lavori ed i negozianti espongono le loro merci alla fioca luce al neon di un parcheggio sotterraneo. Neanche il tempo di fare un giro e siamo giá via. Rientriamo in albergo per un riposino e poi ci buttiamo nel centro benessere dell’albergo. Questo si che è stato piacevole.



Cenetta con pizza passabile e nel rientrare in albergo, con una bella luce al tramonto,
non possiamo che riconfermarci che  Ponta Delgada non sarà di certo meta di un eventuale nuovo viaggio alle Azzorre.


Domenica 16 Luglio San Miguel
Partiamo da Ponta Delgada  con destinazione Termálních lázně presso il paesetto di Furnas. 
Un piccolo villaggetto all’interndella  parte Est dell’isola.  Basta poco per ricordarci che le Azzorre non sono Ponta Delgada. Appena passiamo il crinale verso Nord vediamo di nuovo il mare aperto, il verde, le colline fiorite che tornano ad ammaliare lo sguardo.
Il panorama diventa ancora più “svizzero” man mano che procediamo nuovamente per l’interno. Arriviamo infine a Furnas.


Qui c’è un bell’impianto termale di veccha data, ricco di fiori e vegetazione, 



con una gran vascona   di acqua calda caratterizzata da forte contenuto di ferro.

Il colore non è molto invitante e guai a bagnarsi od asciugarsi con capi di colore bianco. Ne uscirebbero rovinosamente devastati da un alone color ruggine. Ma, indipendentemente da questi aspetti, il luogo è molto particolare ed il modesto biglietto di 10 euro a persona vale bene la pena.

Tutto è pulito, servizi impeccabili che consentono un efficace risciacquo dalle acque ferrugginose.  E dopo tanto esercizio ci rifocilliamo alla vicina Quejeria Furnense https://goo.gl/maps/fUzyQ4cBiUkvRKyi6 dove troviamo dell'ottimo formaggio.
Rientrando verso Ponta Delgada e ci fermiamo a visitare la piantagione di the “Cha Gorreana”.


Ci beviamo un buon the, facciamo due spesine e poi facciamo due passi tra le siepi curatissime di the. 


I verdi filari tagliati sono una gioia per l’obiettivo. 
Rientro in albergo, bella cenetta al buon ristorante Adega Regional e poi ninna. Questa giornata ha tirato su di un bel po’ di punti la valutazione dell’ isola di San Miguel.


Lunedi 17 Luglio San Miguel
I punti acquisiti si accrescono nuovamente con la visita alla  piantagione di ananas   Arruda  appena fuori Ponta Delgada.
 

Le serre sono ancora molto semplici: lastre di vetro imbiancate a calce  tenute da cornici di legno. 
Allineate all’interno di esse le piante di ananas che, per arrivare a produrre, richiedono un processo che può durare due anni.
Naturalmente l’incontro con una mamma gattina, stremata dall’allattamento, e dei suoi piccoli solo vogliosi di mangiare e giocare non poteva non richiamare la nostra attenzione
Un rapido passaggio nel piccolo store per avere il privilegio di scegliere quello  che sarebbe il nostro ananas per la cena e, con l'occasione, berci un succo d'ananas davvero genuino!
E poi via per Praia Baixia d’Areia, una piccola baia sulla strada di Vila Franca do Campo. 


Proseguiamo per il bell’Eremo di Nostra Signora della Pace, chiesa costruita nel 1700 e collocata in posizione dominante su Vila Franca. 

Lo stile è quello caratteristico portoghese: mura bianche, profili e decori in pietra lavica nera, maioliche decorative azzurre

Poiché si fatta una certa ora occorre buttare un po’ di carbone nella caldaia e l’occhio mi cade su un posticino particolare proprio a Vila Franca.  Un interessante  snackbar gestito da pompieri volontari. Ci buttiamo a pesce!



Qui nessun turista, ma una bella sala piena  di famiglie locali. Un bel pranzetto con sopa, cotoletta di maiale e contorno, vino e caffè al più che modico prezzo di 21 euro in due!
Terminiamo il pomeriggio nel surreale paesaggio delle Fumarolas Lagoa das Furnas.


Rientriamo in albergo e ci godiamo l’ultima sera di centro benessere dell’albergo. Di solito si dice che un’immagine valga più di 100.000 parole. Questa qui sotto, quanto a diverse concezioni di vita, di parole ne vale almeno 100.001.
Anna  nuota,  contribuisce così inevitabilmente all'entropia universale,  e io, tranquillo sulla sdraia, che contrasto questo fastidioso fenomeno.
Cena in camera con ingredienti locali, paté di sardine,  perché domattina alzataccia.
A proposito, l’ananas scelto la mattina alla piantagione era un dolce!


Martedi 18 Luglio San Miguel/Santa Maria
Alzataccia alle 4:15 e volo per Santa Maria
Alle 07:00 siamo giá a destinazione. Arrivati in albergo molliamo i bagagli e ci avviamo per il paesetto convinti di venir inseguiti da pasticceri  vogliosi di venderci i loro prodotti. Macchè:tutto ancora chiuso, il paesino di Vila do Campo dorme ancora. Al terzo tentativo ci dobbiamo accontentare di un secco tramezzino al formaggio.  Nel compenso ci godiamo le barche a vela ormeggiate al porticciolo ed il cinquecentesco forte di S. Bras costruito dai Portoghesi per difendersi dagli attacchi dei pirati berberi.


 
Terminata questa prima parte della mattinata Anna mi suggerisce una sosta nella Biblioteca di Vila do Porto. 


Sta infatti leggendo un libro di Cecilia Giampaoli. Questa scrittrice perse, quand’era piccola,  il proprio padre in un incidente aereo nel  1989 proprio sull’Isola di Santa Maria. Ritornò su questa terra da adulta per raccogliere gli elementi per un suo romanzo. Molto del materiale è stato recuperato e trattato proprio nella biblioteca che Anna ed io ora visitiamo. L’indagine portata avanti dal testo tratta tanto degli aspetti tecnici dell’incidente quanto delle  vicissitudini umane ad esso legate. Questa biblioteca, inoltre, con il suo gentilissimo personale, mi fornisce un’insperata fonte di informazioni circa la mia ricerca. Quella relativa alle traversate oceaniche in aereo ai primi degli anni 50 del secolo scorso. Papá, come precedentemente accennato,era pilota nella LAI prima e poi nella neonata Alitalia e mi ricordo gli si illuminavano gli occhi quando parlava delle lunghe, ed avventurose, traversate che passavano per la bella Santa Maria. 


 
Nel pomeriggio saliamo in auto sul Pico Alto, il punto alto dell'isola, quasi 600 metri, attraversando boschi con alberi di alto fusto.

Ed arriviamo sulla sommità. 


Qui rendiamo omaggio alle vittime del citato incidente aereo con una breve sosta davanti al monumento a loro dedicato

E poi saliamo proprio sulla sommità del monte da cui si domina l'intera isola. In lontananza scorgiamo anche le potenti antenne dell'ESA (Agenzia Spaziale Europea) che dialogano con i satelliti europei in orbita.
Rientro in albergo, bagnetto in piscina con Anna che continua a contribuire al riscaldamento del pianeta ed io che cerco, con il buon esempio, di dissuaderla.
E poi buona cena sulla costa Nord Ovest (Bar dos Anjos, https://goo.gl/maps/TqtC5ZLpESZjcjL89
E poi ninna


Mercoledi 19 Luglio Santa Maria

Oggi m’attocca di nuovo pagà. M'è arrivata la notifica dall'Ufficio Competente. Anche se ho cercato di procrastinare ma non c’è stato verso. 
 
 
Per disposizione della Ministra dei chilometri da fare, puntuale come una tassa,  oggi è giornata di pagamenti, ovvero occorre camminare. Quindi, gambe in spalla, parcheggiata strategicamente la macchina, ci spariamo un’andata e ritorno da Praia Formosa.





Bel giro e, nonostante l’ora canicolare ed il dislivello positivo al  rientro, la sudazza è rimasta nell’ambito del plausibile.

Temperatura sempre attorno ai 24 gradi e l’aria ventilata.
Meritato succo di maracuya a fine escursione in un baretto frequentato solo da locali impegnatissimi al gioco del domino.
Nel pomeriggio bagnetto in piscina 
e poi super cenino da O’Tiberio, trattoriaccia in mezzo ai capannoni della zona industriale.
Ecco le Lapas grehiadas (patelle grigliate). 
Da citare poi il succoso melone di Santa Maria e l' ottimo brandy locale che coronano la cena.


Giovedi 20 Luglio Santa Maria
Tempo un po incerto. Iniziamo con una bella visita a Barreiro da Faneca. 


Un luogo che sembra essere ripreso  da una sonda atterrata su Marte.
 

Un pianoro tutto sui colori giallo, bruno, arancione, marrone. 




Procediamo verso la costa Nord attraversando la piccola Santa Barbara fatta tutta di casette colorate per arrivare all’incantevole baia di San Lorenzo. 


Qui facciamo due passi per goderci il grandioso anfiteatro del piccolo golfo. Senz’altro la bocca di  un cratere un cui lato è stato inghiottito dal mare. Lo testimoniano la lava nera e le rocce color oro di alcuni punti.
Ottimo pranzetto alla trattoria O Ilheu con un trancetto di cernia di tutto rilievo presso la trattoria O Ilheu.


Noi gli unici avventori in tutta la spiaggia. Una tavola a dir poco reale.
e poi passeggiata sul vicino moletto. Mare e colori meravigliosi.

E, sempre a San Lorenzo,  gran finale pomeridiano con bagno nella piscina di acqua atlantica. Passato il primo momento in cui entrare non è spontaneo, poi si sta una meraviglia.


Ma le sorprese non sono ancora finite. Volevamo vedere anche la punta sud dell’isola cosi da San Lorenzo abbiamo preso una bella stradina nel verde e siamo giunti sul miradouro di Tia Raulinha.


Da qui si gode una stupenda vista del faro e del paesetto di Maia.

Nello scrutare il mare vediamo a qualche chilometro dalla costa  una ristretta zona con una luminositá diversa. Acchiappo la macchina e sparo tutta la focale che posso su quel fazzoletto di mare
Era un branco di  delfini in caccia accompagnati da gabbiani che facevano il resto della pulizia. Vista la grande distanza la foto non è bella affatto, ma ha dell’incredibile su quanto queste isole siano ancora selvagge.
Dopo questa bellissima giornata, ultima cena a Santa Maria, in albergo baciati da un bel tramonto. Ninna presto, domani alzataccia.

Venerdi 21 Luglio Santa Maria/Terceira
Decolliamo da Santa Maria 
ed riatterriamo a Lajes di  Terceira, nostra prima destinazione. Arriviamo in albergo ad Angria de Heroismo dove ci informano che la stanza non sará disponibile prima delle 14.00. Allora due passi in cittá, molto bella,


e non poteva mancare un omaggio al grande Navigatore Vasco de Gama passato da quelle parti secoli prima.
 
pranzetto al porto con sopa (zuppa)  de paō (servita dentro una forma di pane svuotata)
E appena abbiamo la camera crolliamo in una lunga pennichella da cui resuscitiamo alle 17:30. Altri due passi per la cittá dove visitiamo il curatissimo Giardino Duque de Terceira ed il monumento a Pedro IV, 


da cui si gode un panorama della città









Birretta nella piazza centrale dove vediamo diverse ragazze azzoriane   davvero molto ghiotte di hamburger, patatine fritte e coca cola

Cenino in camera con tanto di melaō (melone) importato in zaino da Santa Maria e poi ninna

Sabato 22 Luglio Terceira
Tranquilla partenza per Serra do Cume, iniziale destinazione del nostro giro circa 3 settimane fa. 
Escursione allora non effettuata, ricordate,   per avverse condimeteo. 


Oggi sembrano molto favorevoli, per cui partiamo. La spesa è valsa l’impresa. La gigantesca caldera si mostra in tutta la sua grandezza.



Non contenta dei chilometri di ieri, l'Agenzia delle Entrate  mi "propone" una spintanea partecipazione ad una spedizione su una scalinata che conduce ad una statua della Madonna che sovrasta Praia a da Vitoria.


L'impresa vale la spesa. Da qui si gode un bel panorama e rifaccio lo scatto che avevo fatto tre settimane prima. Stavolta, con il sole, i colori sono tutt'altra cosa.
Pranzetto al già noto mercato di Praia e poi resto del pomeriggio alle piscine naturali di sino al tramonto, contornate di nera lava 




Nel rientrare in albergo traversiamo l’isola per una bella strada interna che taglia per boschi e radure e, poco prima di Angra, ottima  cena alla Taberna Roberto. 


Un buon filet mignon ed un buon rosso coronano questa ulteriore bella giornata.


Domenica 23 Luglio Terceira
Stamattina ultimo  bagnetto in Atlantico nella vicina zona balneal da Silveira.


Acqua pulitissima, scogli, bei colori
Pranzetto leggero in cittá  e giro per il cinquecentesco forte di San Giovanni Battista e dei bei giardini municipali che lo contornano





Il resto del pomeriggio preparazione bagagli con particolare attenzione al confezionamento degli azulejos avvolti nei panni.

Gran finale al ristorante Sabor de Atlantico con superlativa cena di pesce. 
https://goo.gl/maps/JWfCanEhQAAzekht8
Questo posto era quello davanti cui eravamo passati a piedi 20 giorni prima appena giunti a Lajes di Terceira  completamente digiuni di che cosa fossero le bellissime Azzorre


Lunedi 24 Luglio Terceira/Lisbona
Alzataccia ed alle 10 ora azzoriana (11 ora di Lisbona) atterriamo nella capitale portoghese. Purtroppo l’attesa per il volo per Malpensa è piuttosto lunga, poco più di 5 ore. Troppo poche, però per pensare di fare un giro in cittá. Molto lunga e noiosa, invece, da trascorrere in aeroporto. Non ci resta che scegliere per la seconda opzione. Ci troviamo un angolo più tranquillo, fornito di invitanti chaises longues sulle quali ci sdraiamo volentieri. 


Un po’ di internet, un po’ di chiacchera ed il tempo sembra non passare.  Un boccone, altro relax sulle sedione….
Perdiamo clamorosamente il volo per Malpensa!!!
A perdere un aereo con  una coincidenza di pochi minuti sono buoni tutti. Ma perdere un aereo  quando si hanno più di 5 ore dispobibili...beh...lo riescono a fare solo in pochi. Ebbene, tra quei pochi, ci siamo noi due!



Visto il costo esorbitante per fruire del volo successivo in serata, non ci resta che sostenere l’economia portoghese con l’acquisto di un nuovo biglietto per la sera successiva e provvedere al pernottamento a Lisbona per questa sera. Ovviamente senza bagagli. Una cosa che avrebbe fatto infuriare chiunque soprattutto per lo stupido modo in cui si era verificata (solo e soltanto colpa nostra). Ma tre settimane di relax ci fanno affrontare la cosa con molta tranquillitá. Dopotutto se si chiude una porta si può aprire un portone. E cosi è stato, a cominciare dalla bella cenetta in una trattoriola 


in un quartiere popolare di Lisbona che ci ha riconciliato con la vita.

E poi ninna con la stessa maglietta della mattina. 

Martedi 25 Luglio Lisbona/Malpensa

Rapida lavata di faccia, ci rimettiamo la stessa maglietta con cui abbiamo dormito e via, a piedi,  alla scoperta di Lisbona. Non abbiamo avuto una meta, ma abbiamo camminato 16 chilometri, e probabilmente, anche di più, tanto ci è piaciuta questa città. 








   













Avevamo più volte detto che saremmo voluti andare a visitare questa cittá, ma dopo questo assaggio, questo proponimento diverrá realtá.

Rientro in aeroporto con il giusto anticipo e la dovuta attenzione. Ed, ahimé, questa volta l’aereo, presa la pista giusta,
ci riporta a casa. 


Conclusioni
Bellissimo giro. Ci siamo trovati molto bene sotto ogni punto di vista. La natura è incontaminata, il cibo è ottimo ed abbondantissimo (occhio alle porzioni!. I colori, l'atmosfera rilassata e tranquilla ti incantano. Noi abbiamo pestato un po' sull'acceleratore per vedere il più possibile ma se dovessimo ritornare preferiremmo fermarci in una o due isole e viverle con più lentezza. Un paradiso per chi ama camminare o fare mountain bike. 



Pianificazione di dettaglio




Link utili
traghetti: 

voli  interni: 

Ringraziamenti
Tiziana di Beaming Viaggi Caselle Torinese che, con la sua collaboratrice, hanno permesso di realizzare il difficile incastro logistico fatto di voli, passaggi nave, alberghi ed auto a nolo. Un paziente lavoro, indispensabile per la buona riuscita del viaggio

Guide e cartografia
  • Azzorre, Guida della Marco Polo
  • Azzorre, Guida della Dumont
  • Azoren, Cartografia 1:50.000 della Freytagberndt.com

Documentari ed informazioni