giovedì 27 febbraio 2020

CORSO DI CUCINA AL FORMONT Febbraio 2015

PREMESSA

Ogni fase della vita ha i suoi momenti. Avevo attraversato un’esperienza lavorativa molto spiacevole, purtroppo causata dalla cattiveria di piccoli uomini senza un’anima, ed era allora  necessaria un’esperienza  extra lavorativa in grado di ridarmi  allegria e slancio. Ho , quindi, deciso di iscrivermi ad un corso di cucina presso il Formont, un apprezzato istituto di formazione.



GLI AMBIENTI 

La cornice in cui questo corso si svolge è il Parco della Mandria, ovvero la riserva di caccia della meravigliosa Reggia di Venaria.


Le scuderie di detta Reggia, una preziosa testimonianza del Barocco piemontese, sono affogate nel verde del Parco e   sono state intelligentemente riutilizzate dalla Regione per lo svolgimento di corsi a beneficio dei residenti in Piemonte








IL CORSO

Il corso si articola in 10 lezioni da 4 ore ciascuna. Si inizia alle 18 e si termina alle 22. Siamo una classe di dieci persone sotto la guida dello chef  Alessandro  Capobianco.
Arriviamo alla spicciolata ed, entrando nel Formont, incrociamo la classe di “pasticceria” che sta ultimando la propria lezione e che, sempre, con molta cortesia, ci hanno omaggiato del loro lavoro. Un piacere dell’olfatto e  per l’occhio. E’ affascinante    vedere come da materiali grezzi (farina, uova, zucchero) vengano fuori dei delle forme leggere così belle ( e buone! )
.
  


  

 
La lezione inizia con la spiegazione teorica di Alessandro circa  quello che dovremo fare.




e tutti , silenziosamente, prendono nota delle porzioni, dei trucchetti, delle indicazioni relativi alle ricette.


Stasera, ad esempio, abbiamo parlato di arancini, insalata russa, insalata capricciosa e supplì.
E, quindi,  appena terminata la pianificazione, c’è la divisione dei compiti.  Il buon Alessandro, come un generale, stabilisce i compiti: tu fai questo, tu fai quello.  Ed egli stesso inizia le operazioni mostrandoci come si fa una buona mayonese.

Poi si accendo no i fuochi e ciascuno prende il proprio posto di combattimento!!!”

Un gran girare di mestoli…


Rimestare, spadellare, scodellare

Con erudite ed  approfondite consultazioni sull’argomento


E non sono mancati virtuosi  pezzi di bravura







nonchè  di paziente lavoro di rimestamento e di impasto

 







Il tutto non disgiunto da assaggi  e  da  complessi calcoli cabalistici


Anzi, a proposito, chi ha mangiato il formaggio?





Ma qui questi  allievi mi fanno diventare matto!




Ed in mezzo a tutti questi fumi, profumi ed effluvi….

Qualcosa finalmente iniziava a venire fuori!








E non manca l’angolo della poesia in cucina






Ed alla fine della serata eccoci pronti ad andare a tavola!





Se  hai piacere di leggere di altri viaggi clicca sul link:


https://blogbattaglia.blogspot.com/2018/05/i-miei-viaggi-piu-belli.html






























venerdì 21 febbraio 2020

PRAGA Dicembre 2017


Praga Dicembre 2017




Guardandomi la posta qualche mese fa notai che mi era arrivata da Ryanair una mail in cui si offrivano  dei biglietti per Praga con partenza da Bergamo a prezzi davvero stracciati ai primi dicembre, ovvero proprio in concomitanza dell’inizio  della stagione natalizia. Giusto per scrupolo butto un’occhiata a questo annuncio già pronto a cancellare il tutto quando realizzo che la proposta può essere davvero vantaggiosa.  Un rapido scambio di idee con la Marmotta che mi approva il piano e l’idea viene prontamente   riproposta e condivisa dai cari Betty e Franco con cui effettueremo questo viaggio.  La preparazione è stata semplice ed è cominciata con l’acquisto della guida Lonely Planet,  pubblicazione assolutamente irrinunciabile per qualsivoglia spostamento, ed è proseguita con lo scaricamento  da internet sull’Ipad della cartografia offline di Praga (applicazione gratuita Ulmon, CityMaps2Go). Questa, utilizzando il solo segnale GPS, consente sempre di avere la “Present Position” su una dettagliata mappa anche in assenza di connessione. Con Booking, infine,  ho prenotato con largo anticipo  l’albergo basandomi sui report dei clienti ed il posto auto in aeroporto tramite l’appropriato sito.
Ho predisposto quindi tre  itinerari di massima da svolgere nei tre giorni disponibili. Il tutto  per avere un ragionevole compromesso tra monumenti e cose da vedere ma senza che, tuttavia,  la vacanza si trasformasse in un tour forsennato.

  


Venerdi 1 dicembre


Ed eccoci allora  in viaggio per Bergamo. Provenendo da Torino passiamo indenni la tangenziale di Milano ed arriviamo ad Orio al Serio al parcheggio P2 in cui troviamo senza problemi il nostro posticino per l’auto . (http://www.viamilanoparking.eu/it/scegli-il-tuo-aeroporto/aeroporto-orio-al-serio).
Siamo arrivati con congruo anticipo ed allora  facciamo un pranzetto al grosso Centro Commerciale  già addobbato per Natale e  facilmente raggiungibile a piedi dal parcheggio aeroportuale dove, intanto, avevamo già lasciato la macchina con sopra i bagagli.
  





Rientriamo in aerostazione e di li a poco, puntualissimi e felici, stacchiamo le ruote da terra diretti a Praga.  Unica nota curiosa da riportare è l’esistenza nel Terminal di  inusuali cubicoli con tanto di armadietti, in cui, uno stanco passeggero, mettendo le monetine, può richiudersi e riposarsi alla fine di un viaggio o attendere in aeroporto il decollo del proprio volo di primissima mattina senza doversi allontanare. Un’idea geniale copiata pari pari dalle “capsule rooms” già viste in Giappone qualche anno prima.



 All’arrivo a Praga nessuna formalità ed in un attimo siamo ad aspettare davanti al Terminal 1  il nostro bus “Airport Express” o anche detto “AE” (http://www.pragueairport.co.uk/it/bus-espresso-per-laeroporto/), il quale ci ha portato senza alcuna fermata intermedia direttamente alla Hlavnì Nadrazì, ovvero alla Stazione  Centrale di Praga vicino alla quale avevamo fissato l’albergo. E’ la soluzione più comoda poiché non ci sono cambi da fare, aspetto, invece, in cui ci si imbatte se si prendono altri bus. E’ bene avere prima della partenza  già delle Corone Ceche, possibilmente in taglio da cento,  in modo tale da poter agevolmente fare il biglietto a bordo, il cui costo è di 60 corone a persona, ovvero circa 2,4 euro. Per fare facilmente i conti in euro conviene moltiplicare per 4 l’importo in corone e poi dividere per cento.
Beh…. Per dirla tutta, cari amici, avevo trovato anche un’altra soluzione molto goliardica per andare in città dando degno inizio alla nostra vacanza …ovvero tramite una confortevole limousine … ma – non capisco il perché –  sia Anna che Betty  non hanno espresso “parere favorevole” all’impiego di questo mezzo peraltro anche allietato dalle signorine “Darling” gentili e disinteressate fanciulle praghesi …


     




Sta di fatto che questa allegra storiellina ha accompagnato la nostra vacanza facendoci ridere non poco.
Ma eccoci finalmente  in albero, il City Park Hotel (http://www.exehotels.it/exe-city-park.html) un buon tre stelle ristrutturato di recente e con la wifi gratuita, strategicamente posizionato nelle immediate vicinanze della Stazione Centrale e del Centro Storico.  Il freddo e l’orario si fanno sentire ed eccoci nel  bel ristorantino La Gare, a  dieci minuti a piedi dall’albergo, piacevole locale che ci vedrà ripetutamente felici avventori avendoci attratto con le sue delizie. (https://www.google.it/maps/place/La+Gare/@50.088459,14.4284045,17z/data=!3m1!4b1!4m5!3m4!1s0x470b94eace5e7cff:0xb893d6c59fe73ccc!8m2!3d50.088459!4d14.4305932?hl=it).



Torniamo in albergo e precipitiamo a ninna dopo una bella giornatina piena piena.





Sabato 2 dicembre


Partiamo baldanzosi verso il monumento principale della città, ossia il Castello. Per arrivarci impieghiamo un po’ più di tempo perché ci spostiamo a piedi. Finalmente troviamo il modo di fare dei biglietti per i mezzi della durata di tre giorni ed allora ci imbarchiamo alla fermata Mustek sulla metro A (quella verde, http://www.gopraga.com/viaggio/wp-content/uploads/2015/04/Metro-2015-2.png ) per scendere a Malostranska e, quindi, saliamo a piedi lungo un percorso che ci porterà all’ingresso Est  del Castello. Il panorama del centro storico della città che pian piano ci si schiude davanti è davvero bello.
 


     
  




Ci imbattiamo nella nostra passeggiata, tra l’altro, in uno splendido esemplare di lupo cecoslovacco che ci porta subito alla memoria il nostro caro Lupo che da poco ci ha lasciato.


Ma arrivando su ma una brutta sorpresa ci attende: una lunga fila  si dipana fino oltre la prima curva della strada da cui siamo provenuti….impensabile stare in piedi fermi e con quel freddo per almeno un’ora!



Quindi ci dirigiamo direttamente verso il secondo obiettivo della giornata, ovvero la Biblioteca di Strahov, nella quale sono presenti due importati sale barocche risalenti ad epoca compresa tra il 1600 ed il 1700.
La prima delle due è detta la Sala della Filosofia e nacque per accogliere una monumentale libreria proveniente da un monastero in Boemia. La libreria, tutta in noce ed alta ben due piani, reca preziosi intarsi dorati e sopra di essa trionfa l’affresco intitolato “Lotta dell’umanità per raggiungere la vera saggezza”.  La Divina Provvidenza è rappresentata al centro contornata di luce, di allegorie e  personaggi della conoscenza umana. Purtroppo, per il timore dei danni che potrebbero patire tanto i libri quanto gli affreschi, l’accesso del pubblico alla sala è limitato alla sola soglia rendendo quanto mai limitata la prospettiva per chi intendesse fare foto.
Fortunatamente, oltre al  potente teleobiettivo della mia Canon,  mi ero portato anche una Olympus dotata di un obiettivo ad “occhio di pesce”. Tramite questi due strumenti, allora, sono riuscito comunque a prendere qualche bella immagine di questo capolavoro dell’arte ceca.
  







Accanto alla sala appena vista ci attende un’ulteriore sorpresa costituita dalla Sala della Teologia il cui soffitto è riccamente decorato di stucchi e dipinti raffiguranti il tema della “Vera Saggezza” ottenibile soltanto tramite la devozione.


Nel corridoio che connette le sale,tra i preziosi oggetti che fanno mostra di se,  spiccano un meraviglioso Vangelo  risalente al 1000 tempestato di gemme preziose e splendidi  antichi codici miniati .




Usciamo da questo luogo e ci facciamo un bel giro per l’antico quartiere di Mala Strana, situato tra la base del Castello ed il fiume. Camminiamo per piccole strade cinte da eleganti palazzi color pastello,  portici, Ambasciate e strade fatte con lastre di pietra, cercando di tenerci lontano dai fiumi di turisti che, invece, frequentano gli itinerari più battuti.
   

Arriviamo, infine, al Ponte Carlo, bel ponte sulla Moldava, costruito nella seconda metà del 1300.  E’ guarnito da statue in arenaria e possenti torri. Purtroppo, in orari normali, esso è meta di una  fiumana ininterrotta di visitatori, per cui non abbiamo potuto vedere e fotografare la sola architettura cosi come avremmo voluto e ci siamo dovuti accontentare di scatti piuttosto scontati.







Le ragazze, infine, parafrasando la storiellina delle signorine “Darling” fanno anche loro un bell’ incontro galante….



Ritorniamo in albergo nel tardo pomeriggio per un meritato riposino per ripresentarci a cena nuovamente alla Gare per assaggiare ancora altre leccornie e crollare a ninna.



Domenica 3 dicembre


La giornata inizia con il consueto spostamento a piedi nel centro storico. Tramite strade e stradine cerchiamo di tenerci nuovamente fuori dalla marea  di turisti e raggiungiamo la Chiesa di San Giacomo caratterizzata da un elegante stile barocco.
  



  
 




E man mano che ci avviciniamo a Piazza della Città Vecchia, il cuore della città, caratterizzato da vicoli ed antiquari, le torri della Chiesa di Santa Maria a Tyn si fanno sempre più incombenti.



Ed eccoci finalmente nella piazza principale, inaspettatamente piena di bancarelle di un mercatino di Natale oltre che, naturalmente, strapiena di turisti. Ma il clima oggi è particolarmente rigido anche per un po’ di vento. Decidiamo allora di sederci ad un baretto in piazza per un the caldo e, fortunatamente, il locale – pur avendo trovato posto solo  all’esterno –   risulta “vivibile” essendo dotato di coperte disponibili sulle sedie e di un buon sistema di riscaldamento.


Una cosa che ci ha stupito è il business dei servizi igienici. Ovunque vai, per fare i bisognini, hai  bisogno delle tue 20 corone ovvero circa 80 centesimi di euro.  E guai non avere il soldino a portata di mano. Ci sarà certamente un’arcigna e  baffuta sorvegliante posta a tutela delle pubbliche latrine che non vi lascerà  entrare od uscire, incurante di qualunque giustificazione. Se si pensa al flusso di persone che abbisogna di questo tipo di servizio, ebbene esso diventa un vero e proprio investimento soprattutto per quelle toilettes che si trovano strategicamente in vicinanza dei monumenti più importanti.


    
 


Essendo Domenica ci dobbiamo accontentare di vedere la Chiesa di Santa Maria di Tyn soltanto dall’ingresso poiché essa è chiusa da dopo le 12. Tuttavia, la Chiesa, gotica all’esterno e barocca all’interno, sfoggia le sue due fiabesche guglie, le quali dominano la piazza e la città intera.  Stupisce che l’ingresso ad una chiesa così importante sia curiosamente nascosto in un piccolo passaggio tra case costruite poi nel 1600. Sono quelle più basse che potete vedere voi stessi in fotografia.


E’ un chiaro caso di abusivismo edilizio ante litteram!

L’attenzione si sposta poi sulla Torre dell’Orologio Astronomico costruita nel 1300. Sulla facciata sud c’è un complesso meccanismo il quale, allo scoccare di ogni ora, mette in moto tutti i propri personaggi ricchi di significati allegorici. Ai lati dell’orologio vi sono quattro personaggi rappresentanti le quattro calamità che angosciavano i praghesi, ovvero la Vanità, l’Avidità, la Morte e l’invasione dei pagani rispettivamente rappresentati da una figura con uno specchio in mano, da quella di un usuraio, da uno scheletro con una clessidra in mano ed da un turco.

Quando arriva l’ora la Morte suona la campana e rovescia la clessidra. A quel punto, si apre una finestrella sopra il quadrante entro la quale sfilano i dodici apostoli. Terminata tale sfilata si ode il canto del gallo ed il rintocco dell’ora e tutti i personaggi si fermano.
Per vedere quanto vi ho detto vedetevi il filmino cliccando sul link.  Sappiate, però, che per riprendre a vedere il blog, non so per quale motivo tecnico,  dovrete rientrarvi  daccapo.  
Bighelloniamo ancora per le stradine attorno alla Piazza della Città Vecchia e per i mercatini natalizi godendoci tanto i profumi delle ricette praghesi, in primis il prosciutto arrosto, le patate tagliate in modo artistico  ed il vino caldo speziato, quanto i prodotti tipici dell’artigianato.










Non ultimo assaggiamo il Trdlnik, un  tipico dolce praghese fatto su degli spiedi particolari e che, per non farci mancare nulla, ci facciamo anche spalmare di nutella…







Ci sono due cose che ci sono sembrate stonare in un centro storico praticamente vietato alle macchine e caratterizzato dalla pulizia delle strade. Il primo elemento è il gran numero di centri massaggi thailandesi, in buona parte probabilmente onesti luoghi dove vengono effettuati massaggi e niente più. 

Ma la réclame che gli stessi si fanno con improbabili statue di Buddha e risciò dinnanzi ai loro esercizi è sicuramente dissonante  con tutto il resto.

Ed ancora, ci appare inspiegabile la presenza di  locali specializzati nel commercio di prodotti attinenti alla mariujana. 



Non abbiamo indagato per sapere se è un prodotto legalizzato e se lo fosse con quali modalità. Di certo mi sarei aspettato una simile offerta più per le strade di Kathmandù o di La Paz piuttosto che nella Mitteleuropa.
 Altra cosa vista per le strade di Praga, questa volta, però,  pienamente consona alla cultura locale,  è l’offerta di Musica. Si può dire che ad ogni angolo ci sia qualcuno che suoni uno strumento.
    



Ma è già ora di cominciare a pensare al ritorno in albergo, non prima di essere passati per un lussuoso Shopping Center in cui le “gazze ladre” non hanno potuto esimersi dal comprare qualche cosuccia sbrilluccicosa.

Stasera, infatti,  avremo un evento culturale: il balletto del Lago dei Cigni  al Teatro Hibernia a Piazza della Repubblica, tra l’altro con la partecipazione di due famosi ballerini  del Bolschoi di Mosca qui rappresentati in figura….

 


E poi cena alle nove e mezza passate al buon ristorante Nostalgie, allegramente decorato da foto di attrici,  (http://www.restauracenostalgie.cz/en) nel cui menù troneggiano birra e gloriosi stinchi di maiale cui l’allegra  brigata di sciammannati si è affrettata a dare i giusti onori…






E poi, dopo una giornata così piena, crolliamo a ninna.



Lunedi 4 dicembre


La giornata inizia con il piano di voler attaccare nuovamente il Castello, succulento obiettivo cui si è dovuto rinunciare precedentemente per via della coda infinita. Questa volta il piano è più ambizioso. Invece di salire lungo le pendici Sud ed entrare da Est, attaccheremo da Nord entrando da Ovest con mossa a sorpresa. Dunque comoda metro linea A con imbarco questa volta già dalla fermata  Muzeum e discesa a Hradcanska e, con un breve tratto a piedi, leggermente in salita ma non come quello del giorno prima, raggiungiamo la biglietteria del Castello. Castello che non è un unico immobile, bensì l’affiancarsi di più edifici tutti di pregevolissima fattura appartenenti ad epoche diverse. Una varietà assolutamente affascinante anche perché su di uno spazio  percorribile soltanto a piedi. In più, quando siamo arrivati, è iniziato a nevicare ed il tutto ha assunto un tono ancor più romantico.
   



Vi sono più tipi di biglietti e preferiamo una visita tale per cui si possa rientrare nel tempo disponibile. In effetti, una visita accurata di tutto il complesso necessiterebbe di due giorni.

Optiamo però per visitare la spettacolare Cattedrale di San Vito, costruita nell’arco di circa 600 a far data dal 1300. Fu, infatti, solo nel 1929 che la chiesa venne definitivamente consacrata.

  















Spiccano le vetrate dipinte, le possenti dimensioni verticali tipiche della concezione gotica, il monumento funebre, tutto in argento, di San Giovanni Nepomuceno. Interessante e molto contemporanea  la storia di questo martire. Egli, pur subendo tremende torture, non venne meno al proprio mandato  rifiutandosi di accondiscendere alle pretese di  re Venceslao IV che voleva piazzare un proprio protetto a capo della Diocesi….Gli episodi attinenti ai raccomandati ed alle conseguenti vittime oneste  già all’epoca non mancavano…nulla di nuovo sotto questo sole!





La visita alla Cattedrale  si conclude con una sbirciata alla Cappella di San Venceslao, sempre all’interno della Cattedrale di San Vito,  ornata da pannelli dorati e preziosi  affreschi rinascimentali. Ci sarebbe anche il Tesoro di San Vito da andare a vedere, ma sarà per una prossima volta.


Passiamo all’Antico Palazzo Reale, uno dei manufatti più antichi del Castello, risalente al 1100. La cosa che certamente ricorderemo è l’enorme Sala  di Vladislao utilizzata per banchetti, incoronazioni ed addirittura tornei al coperto. Le costolature che corrono lungo il soffitto e le colonne sono di un disegno molto moderno e potrebbero essere rassimilabili a decorazioni tipiche dell’Art Nouveau tipiche dei primi del 1900.




                                
Bellissimi anche i lavori di intarsio sulle porte in legno viste nel nostro percorso
   



e gli affreschi che riportano gli stemmi delle nobili casate boeme e moldave.




Usciamo dall’Antico Palazzo Reale ed entriamo nella Basilica di San Giorgio, risalente al 900 e soggetta a successivi rimaneggiamenti. La chiesa risulta austera ma la presenza di una doppia scala barocca ravviva questo spazio e conduce alla cripta del 1100.






Concludiamo la visita al Castello percorrendo il Vicolo dell’Oro, una zona sorta nel 1500 e destinata ad abitazioni che, nel corso dei secoli, ha cambiato la propria destinazione d’uso. Inizialmente tali abitazioni erano, infatti, destinate ad accogliere i tiratori scelti. Si sono poi trasformate in laboratori orafi ed artigianali. Il tutto è stato restaurato ed offerto alla curiosità del turista.
 

  
Lasciamo definitivamente il Castello passando sotto Palazzo Lobkowitz. Non abbiamo tempo, ma sarebbe bello andare a vedere gli spartiti autografi di Mozart e Beethoven ivi conservati ed ancora  di proprietà  della famiglia Lobkowitz, un cui avo è stato un importante mecenate di Beethoven.

Rapida immersione nella metro per riposizionarci opportunamente in città per andare a vedere la “Casa Danzante”.


Lo zampino di Frank Gehry, uno tra i massimi esponenti della corrente decostruttivista, già creatore di note opere quali il Museo Guggenheim di Bilbao, è evidente.
  

I due edifici, composti in un abbraccio, sembrano due danzatori. Non è, infatti, un caso che questo complesso venga anche definito “Fred and Ginger” con il ricorso al sapiente uso di acciaio, vetro e cemento armato, proposti, nelle loro aspetto, in aperto contrasto con ogni tradizione stilistica precedente.

Prima del rientro in albergo la Marmotta si ferma in un centro estetico gestito da cinesini per farsi fare manicure e pedicure. La lascio lì ed con il resto della banda ci avviamo in albergo per riposare un poco.  Passa oltre un’ora, non vedo tornare Anna e comincio a  preoccuparmi… Alla fine, mentre mi sto per vestire per andarla a cercare eccola che torna ridendo da sola! Per farvela breve, mentre veniva cullata dalla manicure nel tiepido e silenzioso ambiente – vuoi il freddo patito, vuoi la stanchezza – la Marmottona si è addormentata ed i cinesini non sapevano più cosa fare per  svegliarla!! E’ stata lei a svegliarsi da sola ed a ritrovarsi i cinesini a trenta centimetri dal proprio viso fortemente perplessi!!!
   


 

 Dopo l’evento “manicure dormiente”  è già ora di uscire di nuovo dall’albergo perché abbiamo un concerto presso la Sala Civica, sede dell’Orchestra Sinfonica di Praga, in uno splendido palazzo costruito ai primi del 1900. L’evento ci da l’agio, a fine ascolto, di girare per questo edificio che non poteva che essere ispirato totalmente all’ Art Nouveau e di sbirciare anche nella Sala Smetana, la più grande sala da concerto di Praga.

Ci ricongiungiamo con Betty e Franco sicuri di andare a cenare al Lokal, una simpatica trattoriona sita in un’ala al piano terra di un palazzo. Avevamo già addirittura prenotato. Arriviamo ma un cartellino ci avvisa che la sera prima era andata a fuoco la cucina e che gli avventori non potevano cenare. Sciagura! Dove andare?  Siamo stati fortunati. Mentre ci aggiriamo nei pressi di Piazza della Città Vecchia una signora ci butta letteralmente dentro il Ristorante Staromacek https://www.google.it/maps/place/Restaurace+Starom%C3%A1%C4%8Dek/@50.0886241,14.4217351,18.75z/data=!4m5!3m4!1s0x470b94e90b1438e7:0xc2e1486c4533a1a3!8m2!3d50.0886649!4d14.4219743?hl=it&authuser=0
Ancora una volta la buona cucina ceca non finisce di stupirci con un’ultima cena: gulash in pagnotta di pane, minestra di cipolle e, per finire, due scenografici calici di liquore locale fatto, rispettivamente, di prugna e di pera riscaldati ad hoc su di un fornello sino alla comparsa della fiamma.
  

     
Un simile trattamento ha esaltato i profumi rendendo il dopocena particolarmente piacevole al palato, come chiaramente evidenziato dalla estatica foto sottostante!!


Infine, completiamo la serata con un’ultima passeggiata notturna in Piazza Città Vecchia con il suo ricco mercatino ed una ricca luna piena. Di notte Praga è ancora più bella che di giorno.
   








Martedi 5 dicembre

Lasciamo il nostro albergo non prima di aver immortalato l’interno della Stazione Centrale di Praga da cui ripartiamo verso l’aeroporto con il mitico AE. Stazione, per incoso, anch’essa finita di costruire nel 1918 in pieno Art Nouveau.
Rapide le procedure d’imbarco,
volo tranquillo e poco dopo tre ore siamo ospiti di Sandrino che ci accoglie con un’ottima cena italiana.







Conclusioni


Bel viaggio, bella la compagnia, tanto visto e tanto ancora da vedere. Praga – a parte il freddo patito ma per il quale eravamo comunque preparati – una vera perla. Viene la curiosità di sapere com’è la provincia della Repubblica Ceca, magari con un clima più mite. Anch’essa sarà certamente straricca  di Storia e di Arte come la capitale ma sicuramente anche meno battuta da turisti e, proprio per questo, forse, ancor più autentica.




Se  hai piacere di leggere di altri viaggi clicca sul link:


https://blogbattaglia.blogspot.com/2018/05/i-miei-viaggi-piu-belli.html