venerdì 18 luglio 2025

BRETAGNA E NORMANDIA, Luglio 2025

Stemma della Normandia










 
Stemma della Bretagna
Premessa

Dove andiamo quest'estate? Mare? Montagna? A Luglio? Un bel problema. Troppa gente, troppo caldo. E allora perchè non riprendere in mano un vecchio progettino messo da parte qualche anno fa per motivi di forza maggiore? La Bretagna e la Normandia erano ancora lì che ci aspettavano. Detto fatto. Lì avremmo trascorso le nostre brevi vacanze estive. Al fresco dell'Atlantico ed in compagnia di... tante ostriche! 

La pianificazione

Avevamo ancora le ottime guide acquistate a suo tempo, per cui non bastava che mettersi a studiare.


 

Ulteriore aiuto è venuto da un sito del ministero del turismo francese che viene tradotto in italiano e che ho riportato in calce a questo blog nella sezione "Sitografia".
Fondamentale l'aiuto di Google Maps opportunamente caricato dei punti d'interesse prima ancora di partire, per cui sapevo esattamente dove andare. Una volta in Francia ho anche acquistato  un paio di carte per poter scegliere meglio itinerari stradali meno battuti a differenza di quanto mi suggeriva Google Maps. Le carte sono le  Michelin n. 512 e n. 513 di seguito riportate.
 Concetto operativo anche di questa vacanza è stato vedere il più possibile senza fretta e senza  trascurare un minimo di  attività fisica. Uno zaino in cui far entrare tutto. 
Per evitarci lunghi e noiosi  viaggi di trasferimento in macchina (incluso quello per la restituzione della stessa)  abbiamo optato per i seguenti trasporti. Un comodo volo Torino Parigi (nella mappa sottostante in azzurro), un comodo treno TGV (in rosso) che partiva dallo stesso aeroporto Charle de Gaulle ed arrivava a Nantes in 3 ore dove avremmo affittato una macchina  ed iniziare il nostro giro(in giallo). Alla fine del giro avremmo(quello in giallo)  lasciato la macchina a Rouen per rientrare di nuovo con il treno  a Parigi e rientrare, infine, con l'aereo a Torino. 



Il clima, nel mese di Luglio,  è previsto molto piacevole, con temperature che arrivano fino a 25-26°, ma è anche del tutto variabile, per cui saremo forniti di un capo  antipioggia e qualche felpa. Mi sono informato su questo sito: 
Tante le cose da vedere, dai Menhir in Bretagna risalenti al Neolitico, alle Cattedrali Gotiche, alle fortificazioni costruite durante l'ultima guerra, ai panorami delle falesie. Tantissime, purtroppo,  le cose  che avremmo voluto ancora visitare e che, per motivi di tempo non siamo riusciti a fare. 

I protagonisti 

Anna ed io ed i nostri zaini compagni di viaggio per una decina di giorni. Non facile stare nella decina di chili del bagaglio a mano il necessario per dormire, camminare e   stare all'aperto, magari sotto qualche scroscio di pioggia dovuta al mutevole clima della costa atlantica. Ma ce l'abbiamo fatta.


Domenica 6 Luglio

Ed ecco il giorno della partenza, iniziato con un’alzataccia alle 3:40. Ma alle 8 eravamo a Parigi. Un po’ arruvugli per trovare la stazione TGV all’interno dell’aeroporto Charles de Gaulle, ma alla fine eravamo senza problemi sulla nostra strada per Nantes. (Per info la stazione in questione si trova sotto il Terminal 2D). Viaggio simpatico questo con il TGV. Un paio di notazioni interessanti.  I vagoni, a doppio piano, erano quelli adatti al “commuting” quotidiano di lavoratori piuttosto che a dei viaggiatori appena scesi dall’aereo. Le carrozze, infatti, mancavano completamente di spazi per i bagagli, per cui ci siamo fatti quasi tutto il viaggio con lo zaino in braccio. Ci era già successo, ma su uno scassatissimo bus in Bolivia! 

Altra cosa simpatica è stato intercettare stuoli di bambini in viaggio per le colonie estive accompagnati da giovani, volenterosi, animatori. Devo dire che mi sono commosso vedendo i lacrimoni di una piccola gitante che, probabilmente, lasciava per la prima volta casa sua consolata dalla sua animatrice.


Arriviamo a Nantes ed affittiamo una macchina che ci accompagnerà per tutto il viaggio. Anna alla guida ed io alla navigazione. Alla prima svolta mancata,  Google Maps ricalcola l’itinerario verso Baden, nostra destinazione per stasera, e ci omaggia un "bel" tour. Per recuperare la giusta direzione, infatti,  il telefonino ci fa passare per una serie  di insediamenti  rom  caratterizzati da cumuli di gomme bruciate, baracche fatiscenti, frigoriferi abbandonati, folcloristici cataste  di eternit. Fortunatamente lasciamo rapidamente  questo degrado ed in un’oretta e mezza arriviamo a Baden, in un piccolo bungalow in legno nostro ricovero per questa sera. Un po’spartano (ti devi portare lenzuola ed asciugamani) ed un po’ radical chic (è tutto ecosotenibile), questo posto è comunque silenziosissimo e davvero carino. https://www.leshautsdetoulvern.com/
 Di li ci spostiamo a piedi nel vicino paesetto di Baden, con una bella chiesa antica ed una ancor più bella “Creperie” dove, tanto per iniziare a familiarizzare  con la cucina bretone, ci siamo sparati due gustose galette e una crèpe al Grand Marnier. https://creperie-lagoelette.fr/


Rientriamo cotti nel nostro igloo e crolliamo sfatti alle ninne.

Tratta Nantes Baden

Lunedi 7 luglio

La giornata inizia con una buona colazione presso una equipaggiatissima boulangerie patisserie "Au P'tits Plaisir" nel paesetto di Larmor Baden. Dobbiamo incamerare le forze. Infatti ci imbarchiamo su un piccolo battello per visitare il sito funerario di Cairn de Gavrinis, risalente al neolitico e presente sulla isoletta di Gavrinis proprio antistante il porticciolo di Larmor Baden.

 Avevo acquistato i biglietti della visita guidata in francese già diversi mesi prima tramite il sito https://cairndegavrinis.com/.
L’intera Bretagna è costellata di   numerosi  monumenti espressioni di una civiltà che risale   Attorno al 5000  avanti Cristo e di cui non si sa tanto. 
Ma parliamo di questo complesso di pietre e sabbia che misura 8 m di altezza e più di 50 m di diametro. Le sue dimensioni ne fanno il punto culminante del Golfo di Morbihan. (https://maps.app.goo.gl/K3hgVmDDcZn2CVMN9


Questa struttura esterna è però posta a protezione di uno splendido dolmen che forma una galleria di 1,5 m di larghezza e di 14 m di lunghezza e che termina con una camera funeraria. Le pareti sono costituite da 29 colonne, giustapposte con cura. 23 di queste lastre sono decorate con misteriose incisioni.



Le decorazioni interne lasciano stupefatti. Sono di una ricchezza incredibile. Gli studiosi ritengono che i temi dei disegni siano in qualche modo legati alla rappresentazione delle onde dell’Atlantico che tanta parte hanno avuto nello sviluppo di queste genti.
Terminiamo la visita della Bretagna Neolitica con la visita ad altre tipologie di monumenti, ossia gli allineamenti di menhir. Ce ne sono svariati siti.  Noi ci siamo dedicati a quelli di Carnac (parcheggio https://maps.app.goo.gl/kbabZm6QF36vVNUk6) che ne contiene circa 3000 allineati per vari chilometri. Numeri che davvero stupiscono ancor oggi. Si tratta di molteplici file di menhir perfettamente allineati. La finalitá di questi immani lavori resta ancora ignota. Una delle ipotesi piú accreditate é quella  che ne contempla un utilizzo di tipo astronomico per tracciare i movimenti del sole e della luna e calcolare cosi equinozi e solstizi ed eventi astronomici significativi.
Altre finalità sono quelle semplicemente religiose, finalizzate alla celebrazione o ingraziamento di divinità. Questi personaggi silenti incutono rispetto con i segreti da loro portati.


Dopo tanta Storia, un  paio di notazioni leggere ancora su questa bella giornata. La prima riguarda il pernottamento negli hotel della catena di alberghi Campanile, molto diffusa in Francia (https://www.campanile.com/en-us/). Le camere sono semplici, pulito, confortevole ed economiche. Un dettaglio da tenere a mente per i futuri viaggi.

Infine, e qui vi strappo un sorriso, proprio alle spalle del nostro albergo c’era un elegante negozio. Sembrava un innocente negozio di biancheria intima ma a ben vedere…il “createur de plaisirs” - questa era  l’insegna - trattava   ben  altri argomenti….



Eccoci quindi a nell'albergo Campanile nella periferia Est di Lorient. 

Tratta Baden  Lorient 


Martedi 8

Partiamo dal nostro albergo Campanile per dirigerci verso la base di Lorient, importante base dei sottomarini tedeschi durante la seconda guerra mondiale. Avevo comprato i biglietti per una visita guidata presso il sito https://lorientlabase.fr/product/base-de-sous-marin-et-block-k3/ e la visita si è rivelata quantomai interessante Questa base  venne creata dal nulla nel giro di un paio di anni.


Nel 1940, i Tedeschi occupano la Francia. Il 21 giugno 1940, le truppe tedesche si impadroniscono della città di Lorient. L'esercito d'occupazione decide di costruire sulla penisola di Keroman la più grande delle cinque basi di sottomarini tedeschi  sulle coste atlantiche. Questa fortezza militare, che si estende su 26 ettari, poteva proteggere una trentina di sommergibili nei tre blocchi di cemento che la compongono. Due di questi bunker (chiamati K1 e K2) funzionavano con un sistema di  scivoli che permetteva di issare a secco i sottomarini lasciandoli così ben protetti. Un terzo bunker (K3) è direttamente aperto sul mare consentendo un più agevole svolgimento delle operazioni  piú ricorrenti: scarico, carico dei rifornimenti e manutenzione. Nonostante i numerosi bombardamenti degli Alleati, con I' obiettivo di distruggerla, la base resisterà anche di fronte alle bombe le più potenti  dell'epoca. La città di Lorient, evacuata nel '43, non sarà risparmiata, essa sarà purtroppo quasi completamente distrutta. 
Noi abbiamo visitato il K3, il più grande dei tre blocchi. 

Ancora oggi impressionano le dimensioni di questo edificio, dei suoi bacini interni e delle sue porte corazzate da 25 tonnellate.
 



Dopo questa interessante visita guidata presso il K 3 ci siamo spostati presso il K2 per visitare il Museo dei Sottomarini e poi il sottomarino francese Flore oramai dismesso dal servizio.




Riprendiamo dopo pranzo la nostra strada verso Nord  per visitare la cittadina di Quimper. L’abbiamo trovata deliziosa. Il piccolo centro pedonale è sovrastato dalla bella Cattedrale di Saint Corentin iniziata già nel 1239 e terminata con due scenografiche guglie nel 1800. È un monumento particolare perché l’abside risulta disassata rispetto al resto della chiesa. Maestranze distratte o precisa scelta architettonica? Non è dato sapere. La cosa più piacevole però  è stato bighellonare per le viuzze pedonali attorno alla Cattedrale, ricche di bei negozietti di libri e begli oggetti.



Evitando l’autostrada proseguiamo in direzione di Morgat fermandoci in piena campagna in una  Chambre d’ Hotes, ossia un B&B locale di cui vi parlerò tra poco. 

Ottima cena di ostriche presso il Ristorante Les Viviers Térénez (https://www.lesviviers.fr/)(https://maps.app.goo.gl/MvMgMCpFxMvP7gDdA

e  spettacolare tramonto alle 22 circa che ci ha consentito qualche bello scatto. Visto camoscio al pascolo al limitare del bosco. 

E poi meritato riposo.

Tratta Lorient - La Vieille Ferme

Mercoledi 9

Oggi la giornata inizia con una buona colazione durante la quale faccio conoscenza con la signora Nadège, padrona dell’esercizio. Persona molto piacevole, di origini bretoni, la quale  mi dice che anni fa  era ritornata in Bretagna da Parigi con marito e figli per recuperare un po' di serenitá dalla frenetica vita lavorativa della grande città. Addentro al campo immobiliare ed alle ristrutturazioni è stata capace di rimettere su con grandissimo gusto il suo esercizio di cui siamo rimasti innamorati. Infatti, ci è stata  assegnata una casetta di pietra a due piani deliziosamente arredata. Il tutto è stato recuperato, con molto buon gusto,  da una borgata in rovina. Un posto lontano da tutto in piena campagna che vi consiglio. 
La posizione è la seguente (https://maps.app.goo.gl/acZsoTJo2aNhhKWh6) e gli estemi per il contatto sono i seguenti
Lascio alle immagini il compito di descrivere questo angolo di paradiso immerso nel silenzio. 

Salutata La Vieille Ferme proseguiamo verso Morgat (https://maps.app.goo.gl/FAMmDwVx6BwhWVJy8) da dove iniziamo un sentiero costiero 
di qualche chilometro immersi in una foresta di pini a picco sul mare.
 


Terminata la camminata,  rapido pranzetto e via per l’Abbazia medioevale di Daoulas (https://maps.app.goo.gl/1tJABky3ta9HzeDk9), ora trasformata in parco e centro per esposizioni. Il parco è pieno di alberi secolari e piante delle più disparate provenienze. Una vera gioia dell’anima aggirarsi in quel silenzio ed in quell’ambiente abbellito da spettacolari  foto da esposizione. 

 

Non ultimo da menzionare uno splendido chiostro, anch’esso medioevale, in qualche modo sopravvissuto  alle vicissitudini iconoclaste della Rivoluzione Francese.
   
        
Proseguiamo ancora verso Nord e giungiamo, finalmente, a vedere l’oceano aperto sul promontorio Roc’h pelguent (https://maps.app.goo.gl/CcqMKLkyp94PfBvR7)

Ed uno stagno salmastro, sede di una riserva di uccelli marini (https://maps.app.goo.gl/YpGgvPkb59MzBrKeA) vicino alla Baia di Kernic.
E finalmente arriviamo a Roskoff, bel paesetto storico affacciato sul mare. Alloggiamo all’Hotel Ibis, (https://maps.app.goo.gl/Enp85WDuq3UfAWxh6)  ottimamente posizionato ma privo di parcheggio. Il che in alta stagione può essere un fattore di stress. Fortunatamente riusciamo a parcheggiare la macchina proprio di fronte all’albergo, goderci una cenetta al buon ristorante Le Surcouf molto vicino all’albergo e goderci ancora uno splendido tramonto alle 22 e passa ora locale.


Tratta Vieille Ferme-Roskoff

Giovedi 10 

Prima di partire facciamo due passi per la piacevole cittadina di Roskoff. Belli i suoi vicoletti e le sue case in pietra. 
Il monumento di maggior rilievo è la chiesa di Notre Dame de Croaz Batz. 

Fatta erigere nel 1500  da ricchi armatori. Le pareti esterne, infatti, recano rilievi che rappresentano imbarcazioni.


L’interno, più volte rimaneggiato, contiene pale di alabastro del XV° secolo della scuola di Nottingham a riprova dei fitti scambi commerciali.
Proseguiamo la nostra navigazione verso Morlaix, cittadina dominata da un imponente ponte ferroviario del 1800. 

Esso ha anche un viadotto pedonale che offre un inedito panorama sulla città 
Rapido pranzetto a Morlaix per proseguire verso la bella Dinan. Parcheggiamo proprio di fronte al trecentesco castello che merita una visita. 
 

Nel tardo pomeriggio ci godiamo la parte antica della città, chiusa al traffico stradale e ricca di viuzze e casette di pietra ed a graticcio.



Dormiremo a in un buon albergo  Noyal. Oggi è il compleanno di Anna. Lo festeggeremo degnamente domani quando saremo nuovamente sulla costa.

Tratta  Roskoff-Dinan

Venerdi 11

Cambio di programma. Stamattina il Tour de France parte da Saint Malo, città che avevamo pianicato di visitare in mattinata. Partiamo quindi per Cancale destinazione secondaria per la giornata. Ebbene, questa bella cittadina è stata una gradevole sorpresa. Purtroppo La Ferme Marine de Cancale  (https://maps.app.goo.gl/6XuoigzYAZM8NGw48) non eseguiva visite guidate proprio per la concomitanza del Tour nelle vicinanze. Abbiamo quindi perso l’opportunitá di sapere come vengono allevate le ostriche e quali le loro classificazioni. 
Pazienza, però ci siamo fatti una bella camminata lungo la route costiera arrivando da sud sul lungomare.
La marea era ancora abbastanza alta e, quindi, la spaggietta antistante il paese era piccola e tutti gli allevamenti dei preziosi frutti di mare erano sommersi.

Arrivati alla fine del lungomare abbiamo iniziato a vedere ritirarsi  l’acqua vistosamente e la spiaggia divenire sempre più grande. 

E le barche che prima galleggiavano ora erano in secca. 
 
Nel frattanto si era fatta l’ora di pranzo e, con nostro grande piacere, abbiamo trovato molti chioschetti di produttori di ostriche che vendevano i loro prodotti accompagnati da un buon bicchiere di bianco. 
Ed a fine pasto le conchiglie delle ostriche tornavano, vuote,  sulla spiaggia ed i vassoi dai rispettivi negozianti. Ecco un filmatino. 
Ovviamente i gabbiani attorno erano molto interessati a rovistare nelle “cocce” dei molluschi nel tentativo di trovarne qualche avanzo. Ma non è stato il caso nostro.
Proseguiamo finalmente per Saint  Malo, trovando posto fortunatamente in un parcheggio proprio all’entrata di Intra Muros, il quartiere vecchio della cittá. Seppur distrutto dalla guerra, questo sito è stato ottimamente restaurato recuperando  il suo splendido aspetto tardo medioevale. 

 
 

Tra il 1600 ed il 1700 il porto fu di strategica importanza commerciale e militare. Qui,infatti, sostavano le navi autorizzate dal governo francese alle attivitá di pirateria nei confronti delle navi inglesi. 
Famoso capitano Robert Surcour, di cui esiste ancora la casa ed un monumento lungo  le possenti mura. Buona crèpe a Saint Malo e poi rientro in un albergazzo di Pontorson, scelto unicamente per la vicinanza a Mont Saint Michel che avremmo visitato l’indomani.

Tratta Noyal Pontorson

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Interrompo un attimo la descrizione del viaggio per dare un utile vademecum a tutti gli amanti dei frutti di mare e del pesce. Nelle foto qui sotto troverete una guida sulla moltitudine di molluschi e pesci che la cucina bretone offre. Lista che vi potrebbe tornare molto utile quando dovrete ordinare al ristorante.Buon appetito!

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Sabato 12

L’albergazzo di Pontorson non ci era piaciuto, per cui non vedevamo l’ora di allontanarcene. Alle 4.30 di mattina eravamo giá svegli come due grilli e zompiamo via dal letto per presentarci all’alba al parcheggio destinato a chi intende arrivare in auto a Mont Saint Michel (posizione parcheggio). Di li ci si sposta a piedi od, in orari civili, con una navetta che collega i parcheggi con l’isoletta. Noi abbiamo deciso di farci i previsti 35 minuti a piedi lungo una passerella che mette al sicuro dalle bizze delle maree. L’alzataccia  è valsa la pena. 


Silenzio totale, pochi temerari, il sole e la luna che si davano il cambio nel cielo.
 

  
Ci siamo girati il Santuario come fosse nostro. Tutto chiuso, nessun turista in giro, sole che prendeva possesso dei propri possedimenti. Ci facciamo due passi sul bagnasciuga che circonda l’isola approfittando della bassa marea.
 Appena ha aperto il primo baretto, facciamo una rapida colazione - eravamo digiuni da ore ed era freschetto - e ripartiamo per la biglietteria dell’ Abbazia. Nel frattempo i turisti erano arrivati a frotte. Ci mettiamo pazientemente in fila 
per acquistare il biglietto ma dopo un’ora d’attesa ci viene comunicato che le visite in questo giorno sono annullate per motivi tecnici. 
Aspettiamo ancora un po’ speranzosi di poter vedere da vicino questo gioiello di architettura, commistione di romanico e gotico. Nulla cambia e, nostro malgrado, decidiamo di partire alla volta di Bayeux, nostra prossima tappa. 
Preferiamo tenerci  nel  cuore la nostra silenziosa Saint Michel che avevamo visto poche ore prima piuttosto che non condividerla malamente con torme di persone.
Arriviamo a Bayeux e parcheggiamo molto vicinini al centro  e ci dirigiamo verso il Museo degli Arazzi in cui è conservato quello - di 68 metri - che descrive le gesta del Re normanno Guglielmo che conquista l’Inghilterra.

E' un documento su tela importante perchè rappresenta un esempio quasi unico  di arte profana del periodo romanico, ma ha anche un valore documentario inestimabile perché contiene un altissimo numero di informazioni sulla vicenda narrata, ma anche sulla vita  dei Normanni.



Cambiamo genere e visitiamo il Museo della Battaglia di Normandia.
Il museo illustra, passo dopo passo, come gli alleati combatterono le forze tedesche per dieci settimane, dallo sbarco alleato durante il D-Day fino al ritiro della Wehrmacht oltre alla Senna. In 2.000 metri quadrati, il museo fornisce una rappresentazione delle azioni militari e della vita quotidiana dei soldati e dei civili durante la battaglia, grazie a manichini, illustrazioni, armi e altri mezzi.


La lunga giornata si conclude con la visita della grandiosa Cattedrale, ricca di opere d’arte e di luce, cosa non comune per un manufatto che risale all’epoca medioevale.



Due passi per la cittá vecchia, 




sempre piacevole e poi torniamo in albergo a Saint Lô, molto più economico di una qualunque  sistemazione a Bayeux.

Tratta  Pontorson-Saint Lo-Bayeux

Domenica 13
Oggi partenza tranquilla per andare a vedere il Mercato di Trouville sur Mer. 

Normalmente questo mercato è quello fatto dai pescatori i quali offrono direttamente agli avventori  i frutti del loro lavoro. Oggi, domenica, c'è di tutto. Abbiamo trovato un bel po’ di traffico e qualche problemino per parcheggiare per via della ressa. Ma, alla fine, il giretto al mercato ha fruttato qualche simpatico scatto. 

Tante le merci in esposizione ed Anna, per non perdere l’allenamento a rovistare nei vestiti, è riuscita a prendersi qualche capo.



Proseguiamo per lo splendido paesetto di Hornfleur. La visita inizia con la casa del famoso, e raffinatissimo, compositore francese Erik Satie. 
Le sue composizioni, tra la fine del 1800 ed i primi del 1990, sono davvero visionarie e si staccano completamente dal solco della tradizione. I temi sono semplici, ripetitivi, onirici e stupendamente affascinanti.  La strutturazione della casa museo ben rispecchia questa vita trascorsa ai limiti.

 Pensate, neppure prese il diploma di conservatorio, eppure ha una capacità espressiva intensissima.
Lascio a questo pianoforte, ripreso proprio all’interno del Museo, l’ incarico di trasmettervi le emozioni che questo Autore, con la sua Musica, è stato in grado di creare.
 

Il paesetto di Hornfleur, con i suoi monumenti antichi, le case d’epoca, i suoi gradevoli vicoli ci conferma la bellezza di questi luoghi.




A proposito, il sidro, tipica bevanda bretone,  è davvero buono
Traversiamo il tratto di mare con l’imponente Ponte di Normandia (posizione) 

e, questa volta, con un traffico pazzesco, riusciamo ad arrivare - camminando quasi due chilometri a piedi - all’imponente arco della Falesia d’Aval.

Splendido spettacolo naturale, ma non era la giornata giusta per visitarlo. Purtroppo  oggi è una assolata domenica di luglio, proprio il giorno prima della grande festa nazionale francese del 14 luglio. Dunque tutti i francesi che potevano si sono precipitati sulla costa. Sicchè, invece di avere un intimo contatto spirituale con questa meraviglia naturale, magari accompagnato dalle eteree note del Preludio del Lohengrin, è stato un attimo trovarci come a “Coccia de Morto” (amena località poco a sud di Ostia) a ferragosto contornato da una torma di bagnanti in festa.
Ci è bastato qualche sguardo sfuggente al bell’arco bianco, ma quasi subito optiamo per una decorosa ritirata ed arrivare in albergo a Bolbec  per la notte.

Tratta Saint Lo- Bolbec 


Lunedi 14 Luglio Festa Nazionale Francese

Ci svegliamo prestino, anche se la sera prima, sul tardi,  qualcuno aveva sparato dei botti anticipando i festeggiamenti.
Mentre la televisione inizia a trasmettere la parata degli Champs Elisées, noi partiamo da Bolbec arriviamo in albergo a Rouen. Lasciata macchina ci facciamo  comodamente portare dai nostri piedi verso la Place du Vieux Marché. Qui,  nel 1431, venne giustiziata la diciannovenne Giovanna d’Arco per eresia. 
In questa piazza, contornata di bei palazzi storici, è stata eretta una chiesa modernissima proprio nel punto in cui l’eroina venne arsa viva sul rogo. Colpisce di questa chiesa il tetto di forma davvero stravagante.


Troppa gente adesso, ci riserviamo di visitarne l’interno domani.
Proseguiamo verso Est e passiamo sotto la torre dell’orologio, grande struttura gotica
per andare poi alla Cattedrale di Notre Dame.

La piazza antistante la costruzione ne è letteralmente sovrastata. Tutti gli esterni, con rampanti e colonne, sono finemente scolpiti che sembrano danzare come nello stile gotico fiammeggiante.
Sede di una cattedrale paleocritiana venne distrutta nell’incendio causato dall’incursione vichinga nell’841. Per via dell’accrescimento dell’importanza della città nel frattempo ascesa a capitale del ducato di Normandia, vennero iniziati dei lavori di ripristino ed
 a partire dal 1030 in poi. Nel corso dei secoli vi furono numerosi ampliamenti, fortemente intrisi dei gusti dell’epoca, che portarono l’edificio alle forme gotiche che si vedono oggi. Anche se, durante la Rivoluzione Francese, la struttura verrà adibita a Tempio della Ragione. La Cattedrale subì poi notevoli danni durante la seconda guerra mondiale. 
Impressiona la verticalità della strutture ovvero la molteplicità delle linee verticali. Un chiaro segno di una concezione religiosa dove la figura dell’uomo risultava fortemente sminuita al confronto con l’Onnipotente.




Altra bella visita è stata quella alla Chiesa di Saint Maclou,
poco distante dalla Cattedrale, anch’essa in pieno stile gotico fiammeggiante, trovata però chiusa per via di orari poco compatibili con il nostro giro. 
 
Martedi 15
Oggi ultimo giorno di vacanza. Siamo ancora in giro per Rouen e ripercorriamo volentieri i vicoletti della cittá vecchia. La Cattedrale domina ovunque


Interessante il riutilizzo del piazzale antistante il Palazzo di Giustizia caratterizzato da una struttura moderna in acciaio e vetro utilizzato come punto d’incontro al coperto. Non stona affatto con i palazzi antichi di cui è contornata.
Rapido, buono ed economico sushino e siamo al Museo Flaubert. Questo caseggiato era la casa natale dello scrittore francese Gustave Flaubert. Il padre di Gustave era primario chirurgo all’ospedale di Rouen sicchè all’interno é stato collocato un piccolo museo di Storia della Medicina. L’argomento era di grande interesse per Anna e ci ha consentito di avere uno spaccato della materia nel 1800. Una sezione era dedicata ai bimbi abbandonati che, prima della Rivoluzione Francese, erano letteralmente abbandonati a loro stessi. Successivamente fu lo Stato a farsene carico con delle strutture finalizzate a salvare questi giovani concepiti come Figli della Patria.
Interessanti anche le esposizioni di strumenti chirurgici usati nelle battaglie del 1800, odontoiatrici  ed ostetrici che, al giorno d’oggi, farebbero  rabbrividire.

 

Finiamo la nostra visita a Rouen con una breve visita alla Chiesa di Giovanna d’Arco in piazza del Mercato Vecchia, quella moderna con il tetto curioso. Mi attendevo un ambiente freddo ed arido, come potrebbe far supporre la dicitura “archiettura moderna”. Al contrario, questo spazio, scandito con passione, risulta inclusivo e pieno di colore.



Poco dopo imbarco alla stazione dei treni di Rouen, bell'esempio di Art Déco, 
Arrivo alla Stazione di Saint Lazare di Parigi,  un po’ di cammino per arrivare alla Gare du Nord.
 

E poi,  con un po’ di pazienza per via del fiume  di persone e per il non facile acquisto dei biglietti,  arriviamo con la RER B all’Aeroporto Charles de Gaulle.
Il tempo di provvedere a fare qualche regalino

e verso le 22  rientriamo serenamente a Torino concludendo  questo bel viaggio. E scorgendo dall'aereo pure la Torre Eiffel.



Conclusioni

Insomma abbiamo fatto un bel viaggio. Viste tante cose,il tempo è stato galantuomo. Un'esperienza da ripetere con amici, in camper, magari con un po' più di tempo. tanto da queste parti le cose belle non mancano. A tal proposito voglio fare una considerazione. Il nostro patrimonio turistico   di certo non ha nulla da invidiare a quello francese. Tuttavia, in Francia, esiste un vero e proprio sistema atto a facilitare l'arrivo dei turisti. Infatti, un  sito fantastico e semplice come quello citato nella sottostante sitografia noi non ce l'abbiamo. Eppure basterebbe soltanto copiare! Speriamo che qualcuno se ne renda conto.


Sitografia

  • tool relativo al turismo in Francia

https://www.france-voyage.com/francia-guida-turismo

  • i bunker di Lorient












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