lunedì 27 maggio 2019

4 GIORNI IN PARADISO: VIAGGIO IN BARCA A VELA IN SARDEGNA

Il perché dell' impresa ed i partecipanti

Il merito va al caro Fulvio che, agli inizi del 2018, ha conosciuto Paolo Casoni, proprietario nonché skipper di Ariel, una splendida Hallberg Rassy di circa 18 metri prodotta in Svezia, una vera  Rolls Royce delle barche a vela. Questa barca avrebbe fatto, in buona sostanza,  il giro del mondo tra il 2019 ed il 2020 ed il suo possessore avrebbe ospitato a bordo dei volontari durante questa lunga crociera.  E Fulvio ha allora proposto a Paolo la presenza di noi due (Fulvio e Marcello) in un paio di tratte. E sin qui sembrerebbe tutto normale. Il punto era che né io né Fulvio sapevamo assolutamente nulla dell’arte di andare a vela e quindi, per cercare di colmare questa carenza, abbiamo partecipato al Corso Cabinati di 1° livello a Caprera (vedi https://blogbattaglia.blogspot.com/2018/10/corso-di-vela-cabinato-1-livello-centro.html). Naturalmente (questo è proprio il caso di dirlo) tra il dire ed il fare ci  passa il mare,  per cui, prima di pensare di essere di un qualche aiuto in tratte oceaniche  su Ariel, era evidente che avremmo avuto bisogno non solo  di  mantenere almeno vive le nozioni ricevute a Caprera ma anche  di  acquisire ulteriori conoscenze propedeutiche alle operazioni con barche più grandi.  Ed è ancora Fulvio che, questa volta, si rivolge al suo amico Davide, proprietario di  “Occhi Blu” una  bella barca di oltre  13 metri, cui richiede di poter  partecipare a una uscita. Agli inizi della primavera Davide  generosamente accoglie la richiesta e stabilisce il periodo dell’uscita in ragione dei rispettivi impegni. Viene fuori la composizione dell’equipaggio: lo stesso Davide e sua moglie Manuela, Fulvio ed Elena, già nostra istruttrice a Caprera, ed il sottoscritto.


Davide








Manuela 
Fulvio 












Elena


Marcello











Le caratteristiche di Occhi Blu

 



La barca, modello Sun Odissey 43,  è prodotta dalla casa francese Jeanneau, da cui prendo una sintetica descrizione. “Eleganza e classicità sono i valori del Sun Odyssey. Portano la firma dell’architetto Daniel Andrieu e dello Studio design Jeanneau, che hanno messo l’accento sulla comodità, senza rinunciare all’ormai mitico spirito ‘’performance’’ del Sun Odyssey. Questo grande confort risponde appieno alle attese dei proprietari di belle unità. Brillante a vela su 13 metri di carena rapida, comodo nel pozzetto a doppia barra, piacevole e seducente negli interni lussuosi e accoglienti”. 





 Ed in effetti essa ha consentito di viaggiare con tutti i confort e di divertirci. L’imbarcazione, sotto il profilo tecnico,  è inoltre dotata di un motore Yanmar da 75 cavalli,  autopilota, GPS, elica di prua per maggiore manovrabilità nelle manovre in porto.

Lo svolgimento della nostra avventura 


Martedi 21 Maggio

Poiché la barca era posizionata a Cannigione, un  porticciolo poco a Nord di Olbia, ciascuno di noi ha raggiunto questa destinazione con modalità diverse.  Davide e Manuela sono venuti da Malpensa con un aereo di linea, mentre il resto dell’equipaggio è venuto con un aereo bimotore DA 42 della Turin Flying School, generosamente messo a disposizione da Fulvio. Ricongiungimento del gruppo  ad Olbia aeroporto.


Descrivo brevemente il voletto fatto con il DA 42. Siamo stati fortunati, il tempo è buono. Sino al giorno prima, infatti,  non avremmo potuto certamente fare il bel  viaggetto di un paio d’ore esclusivamente basato sulle regole del volo a vista che ci apprestiamo a fare. Andando a vista siamo liberi di scorrazzare a bassa quota sul tratto Torino, Savona, Costa Ovest della Corsica, Bocche di Bonifacio, Isola di Maddalena, Olbia, godendoci il panorama. 

 


Lasciamo Torino passando su Superga.


La costa della Corsica, purtroppo, è un po' coperta e a 500 piedi (150 metri di quota) tira un ventaccio da sud, tutto sul muso a circa 40 nodi, che ci rallenta notevolmente.
Tuttavia, man mano che ci avviciniamo alla Sardegna il cielo si rasserena ed il vento, provenendo ora da Nord Ovest, è a nostro favore.
Atterriamo con un bel vento frontale a 15 nodi e, come anticipato,  ricongiungiamo con il gruppo.



 Con un taxi comune arriviamo a Cannigione e ciascuno si da da fare per predisporre la barca all’uscita.  Vengo nominato d’ufficio “cambusiere di corte” per cui, con Elenina, partiamo per un vicino supermercato dove acquistiamo un po’ di viveri per la sopravvivenza dei prossimi quattro giorni mentre il resto dell’equipaggio opera a bordo. Sobrio pasto, così si direbbe in Aeronautica, e poi via, finalmente è ora di mollare gli ormeggi! Questa la zona di operazioni: il mitico arcipelago della Maddalena, poco a nord di Olbia, in Sargegna!


Imbarchiamo a bordo anche  tre amici di Davide, il quale da dimostrazione della sua esperienza eseguendo con precisione millimetrica la non facile manovre di uscita. 
Una volta fuori dal porto, muso al vento ed issiamo le vele: prima la randa, poi il fiocco e poi fuori di bolina, ovvero navighiamo contro la direzione da cui proviene il vento di almeno 15 nodi. Sotto raffica, talvolta, arriviamo anche a 20. Ma Occhi Blu, ha le spalle larghe e riesce a dare sino ad 8 nodi di velocità, nonostante le imprecisioni ed i ritardi con cui Fulvio ed io eseguiamo le  premurose istruzioni impartite da Davide e da Elena. Ci siamo divertiti! 
Ecco un filmatino fatto durante questa uscita. 

SE VUOI VEDERE DEI VIDEO SULLA USCITA IN BARCA CLICCA I LINK SOTTOSTANTI

https://youtu.be/aeeNBsklm2Q

https://youtu.be/LMbxXZDfkho


Rientriamo dopo circa tre ore di manovre eseguite davanti all’insenatura di Cannigione



Una rapida sciacquata dal sale preso durante le manovre ed è già ora di cena. Il menù è spaghettino al vino. Piatto che gli amici gradiscono e la serata si protrae godendoci la comodità della dinette di Occhi Blu. 




Poco dopo andiamo a ninna, stanchi ma davvero contenti di questa bella giornata.

Ricetta spaghetti al vino:  fate soffriggere  a fuoco basso uno spicchio d’aglio sminuzzato in una larga padella  avendo ovviamente cura di non farlo bruciare. Quando il sapore di aglio ha intriso di sé l’olio, allora versare un mezzo bicchiere di vino rosso in cui avrete sbriciolato un dado. A quel punto alzate il fuoco e fate soffriggere il vino cercando di schiacciare i pezzetti di dado. Nel frattempo avrete avviato ad ebollizione la pentola per la cottura degli spaghetti in cui l’acqua potrà essere salata come di consueto. Quando il vino si è ritirato un po’, prendete una tazza di acqua di cottura e mettetela da parte, scolate gli spaghetti molto al dente e spadellateli nella padella con il soffritto di olio e vino, rimestate  gli spaghetti ed aggiungete acqua di cottura per ultimare la cottura e lasciare il piatto umido quel tanto che basta. Quando lo spaghetto avrà raggiunto la durezza desiderata, toglietelo dalla padella ed impiattate spolverando, se ce l’avete, con del prezzemolo tritato.  


Mercoledi 22 Maggio

E’ Fulvio ad aprire la giornata portando a bordo dei croissant freschissimi presi in una buona pasticceria a Cannigione. Saporita colazione, dunque, per iniziare un’altra bella giornata. Quest’oggi il piano è uscire verso Nord dall’insenatura di Cannigione e fare una quasi circumnavigazione dell’antistante isola di Maddalena sino alla spiaggia di Coticcio, pranzo nella Baia di Porto Palma, sede della Scuola di Vela di Caprera per poi rientrare e dormire proprio nel porto di Maddalena. 


Le condizioni del vento, proveniente da Nord Ovest,  non sono molto dissimili da quelle del giorno prima, per cui proviamo un po’ tutte le andature “ardenti” ovvero quelle con il vento proveniente dal semipiano frontale dell'imbarcazione.

Questa uscita mi è utile perchè Manuela mi mostra l'l’impiego dell’ancora tramite un winch (argano) elettrico per le manovre dell'ancora, aspetto in cui non mi era capitato di imbattermi sino ad allora.







 

Concludiamo la nostra navigazione nel  porto di Maddalena dove arriviamo nel tardo pomeriggio. 



Due passi per la città e cena in un ristorante con i genitori di Davide. Ottimi spaghetti ai frutti di mare e buon pesce fresco. 


Elenina, mascotte del gruppo, fa poi onore ad una Seadas, un dolce tipico sardo.  Salutiamo i genitori di Davide che erano venuti in traghetto dalla vicina Palau e poi ninna. 


Giovedi 23 Maggio

Oggi lunga navigazione: la tratta è da Maddalena a Santa Teresa di Gallura. Il vento è leggermente diminuito, ma è sempre da ponente per cui, per percorrere il nostro itinerario, ce lo troviamo sul muso per una buona parte del viaggio.



E siccome non si può navigare nel caso in cui la prua viene tenuta all’interno di un determinato angolo rispetto al vento, detto angolo morto (quello evidenziato in bianco e rosso nella figura sottostante con la provenienza del vento rappresentata dalla freccia azzurra), occorre far percorrere alla barca una serie molto lunga di zig zag per arrivare a coprire  ciò che, in barca a motore, si potrebbe tranquillamente fare  in linea retta. 




La ragione di questo fenomeno, tipico di tutte le barche a vela, risiede nel fatto che se la prua è tenuta entro il citato angolo morto, le vele si afflosciano perchè  non si sviluppa più la  circolazione dell'aria  sul loro dorso, fenomeno tipico, invece, di una vela gonfia. Ed è proprio questa circolazione che "aspira"verso l’avanti l’intera barca.




Con santa pazienza ci facciamo tutti i nostri “bordi” ma, dopo aver pranzato con un tozzo di pane e delle carote pur di continuare la rotta, concordiamo sull’esigenza di dover ammainare il fiocco, lasciare la randa issata (ma bloccata al centro per averla sempre disponibile per  ogni evenienza) e procedere a motore.  






Tenendoci ben lontani da scogli affioranti e relitti – siamo nelle famigerate Bocche di Bonifacio - arriviamo alla stretta e bella insenatura di Santa Teresa di Gallura,



SE VUOI VEDERE VIDEO CLICCA LINK SOTTOSTANTE


dove Davide ci fa vedere nuovamente un altro bell’attracco pennellato. 

E’ oramai pomeriggio ed, ormeggiata la barca, ognuno fa qualche cosa di utile per la  comunità. Manuela, Davide e Fulvio sistemano un po’ di cose in barca ed Elena ed io ci dedichiamo alla ricerca di una lavanderia per fare un bel bucato. Mentre la lavatrice fa il suo dovere approfittiamo per fare due passi nel paesetto, molto carino e con una splendida vista sul mare.  Essendo non ancora la stagione dei turisti la località  ci offre il suo sapore genuino. Mi rammarico di non aver con me la mia macchina fotografica. Con il suo potente zoom non mi sarei fatto sfuggire le belle immagini che ci scorrono davanti agli occhi: la signora che esce dalla bottega di un parrucchiere per parlare con un’amica con tutti i bigodini in testa, i ragazzi che giocano a pallone sulla piazzetta principale, un nipotino che accompagna la propria nonna sulla sedia a rotelle a prendere un gelatino, le case dipinte con colori accesi che staccano benissimo su un bel cielo blu. Riprendiamo i nostri panni puliti e torniamo da Occhi Blu. Un piccolo riposino ed arriva ora di cena. Stasera spaghetti sgombro e limone.  


Dopo cena è la volta di Manuela, Davide e Fulvio andare in paese, mentre Elena ed io non tardiamo a  prendere posto nelle rispettive cabine e procedere rapidamente verso una lunga navigazione tra le braccia di Morfeo.

Ricetta spaghetti sgombro e limone: Una scatoletta di sgombro sott’olio ed un limone basta per due persone. Elimino l’olio di conservazione e poi sminuzzo lo sgombro con un coltello. Metto lo sgombro in una larga padella con un po d’olio d’oliva e faccio soffriggere dolcemente finchè lo sgombro non si è completamente disfatto e ben amalgamato con l’olio. A quel punto alzo un po il fuoco e verso due dita di un bicchierino di vodka (non ce l’avevo ma ho usato il “filu e ferru”, la grappa sarda ed è venuto bene lo stesso). Faccio evaporare completamente l’alcool ed a questo punto ricavo in una tazza la spremuta di un limone limone facendo attenzione a togliere i semi. Mi prendo la parte gialla della buccia di limone che trito e metto da parte.  Metto mezzo cucchiaino di  sale nella tazza con il succo, mescolo il tutto e lo metto nella padella dove poco prima avevo versato la vodka e faccio cuocere fino a far restringere un pochino il succo di limone. Nel frattempo, butto gli spaghetti nella pentola di acqua bollente salata come al solito, mi tengo la solita tazza di acqua di cottura scolo gli spaghetti molto al dente e li metto nella padella dove si trova il soffritto con lo sgombro. Completo la cottura dello spaghetto rimestando la pasta per farla insaporire per bene ed aiutandomi con l’acqua di cottura che metto un poco per volta. A spaghetto alla cottura giusta impiatto e, invece di usare il parmigiano,  guarnisco con la grattata di scorza di limone.


Venerdi 24 Maggio

Stamattina sveglia presto perché a metà pomeriggio occorre essere nuovamente in aeroporto ad  Olbia per consentire a ciascuno il rientro nella propria sede. 



Da Santa Teresa a Cannigione ci sono circa 18 miglia ma il vento - peraltro diminuito rispetto ai giorni precedenti e questa volta proveniente dalla poppa (la cosiddetta andatura “portante”) - ci consente un gran lasco e, dunque, una velocità molto bassa: non più di 3 o 4 nodi.





 Andiamo avanti finchè ciò non va ad interferire con le tempistiche che ci eravamo pianificati, quindi accendiamo motore ed arriviamo a Cannigione attorno a mezzogiorno, esattamente come stabilito.



Ultime faccende, ultimo pranzetto a bordo,  la povera Manuela si è sobbarcata il grosso lavoro delle pulizie. Alle 15:45 saliamo sul taxi e poco dopo siamo in aeroporto ad Olbia. Salutiamo Manuela e Davide che così generosamente ci hanno ospitato sulla loro barca in questi bei giorni trascorsi insieme e Fulvio, Elena ed io ci imbarchiamo sul DA 42 per ripercorrere la stessa rotta dell’andata sino a Torino.  

Questa volta è Elenina ai comandi, per riportarci a casa, essendo seduta in uno dei due posti anteriori.



Ci godiamo tutti i colori della Sardegna e della  Corsica, abbellite da  uno splendido  pomeriggio assolato.

CANNIGIONE



 Come potete vedere anche voi nel filmetto che vi propongo con il link sottostante,

 atterriamo un paio di ore dopo, zigzagando tra qualche piovasco.  



Ci va "da gran signori" ovvero senza prendere nessuno “schiaffone” ancorchè il cattivo tempo fosse  ormai davvero di nuovo alle porte. 


PER VEDERE FILMINO ATTERRAGGIO CLICCA QUI SOTTO:



Conclusioni

Cosa dire? Siamo stati molto fortunati. Il tempo è stato buono per tutto il periodo, la compagnia è stata gradevole e simpatica e la barca ci ha davvero fatto sognare, come pure la Sardegna ci ha gratificato con i suoi splendidi colori e con i suoi profumi.
I ringraziamenti vanno ancora a Manuela e Davide che ci hanno generosamente ospitato, a Fulvio che, altrettanto generosamente,  ci ha consentito di poter realizzare questo viaggio ed ad Elenina che, come sempre, si è pazientemente prodigata per farci progredire nell’Arte dell’andare a vela. Un'opportunità, per me davvero gradita, che da un lato mi ha consentito  di approfondire la vela, ma, dall' altro, di tornare al vecchio amore: riprendere in mano una stick e volare un po' l'aeroplano. 
In una breve frase si può dire che la nostra esperienza è consistita nell’ essere stati davvero…4 giorni in paradiso!


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https://blogbattaglia.blogspot.com/2018/05/i-miei-viaggi-piu-belli.html

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