martedì 4 febbraio 2020

PROVENZA Marzo 2015


PROVENZA Luglio 2015





LE RAGIONI DEL  VIAGGIO

Un viaggio, come sempre, deve essere intriso di natura e cultura ed allo stesso tempo essere “solare”.   Avevamo bisogno di un viaggio leggero,  per sgravarci delle rispettive tensioni che avevamo accumulato durante l’anno. Un viaggio, anche,  che non doveva portarci troppo lontano geograficamente, ma certo rapirci l’anima.  E la scelta cadde sulla Provenza, in Francia, anche perché, ai primi di Luglio era il pieno della fioritura della lavanda, e poi c’erano la corrida camarguese, i colori dell’estate, il gotico francese e le vestigia romane d’oltralpe.  Tutti  motivi fotografici di primaria rilevanza.


I PROTAGONISTI

Già  dal rientro da un precedente viaggio in Sicilia (Trapani Ottobre 2014) con Anna avevamo considerato l’ipotesi di condividere la compagnia di una futura vacanza con dei cari amici.
Ed era arrivata l’estate e dunque la stagione per creare l’equipaggio di questa nuova avventura. I protagonisti di  questa spedizione in Provenza sono stati  dunque Anna, Betty, Franco ed io.




L’ITINERARIO DI  MASSIMA

Il percorso previsto includeva il Passo del Tenda, un giro per le selvagge zone del Parco del Mercantur, le Gole del  Verdon, le  coltivazioni della lavanda all’interno di Nizza, Marsiglia, le città d’arte di Aix in Provence, Arles ed Avignone ed alcuni paesetti lungo la valle del Rodano. Un giro svolto quanto più possibile lontano dalle autostrade, con il ricorso, laddove conveniente, a mezzi pubblici per il raggiungimento di città molto battute. Tutto ciò allo scopo di vedere tanto ma senza lo stress di guidare in grandi città o trovare parcheggio in zone molto congestionate.



LE  SINGOLE DESTINAZIONI

1° Luglio (Malanghero-Sospel)
Partenza nel tardo pomeriggio da Malanghero  e circa un’ora e mezzo  dopo lasciamo l’autostrada a sud di Cuneo per inerpicarci sul Passo del Tenda. Dopo il Passo la strada si infila in una bella valle molto stretta che dopo un po’ lasciamo per andare verso Sospel dove dormiamo in un bell’alberghetto (Auberge Provençal).  Con la cena fatta al tramonto con una bella vista del paesetto sottostante iniziamo a fare conoscenza con il menù francese. E questo non solo in termini gastronomici ma anche come gestione delle scelte. La lista dei piatti prevedeva abbinamenti piuttosto rigidi e noi non riuscivamo a capire perché non potevamo prendere alcuni piatti oppure, se ne sceglievamo uno, dovevamo sorbirci tutta una serie di contorni indesiderati. A complicare la cosa ci si è messa pure il cameriere che non brillava per simpatia. In ogni caso abbiamo mangiato bene ed, alla fine,  ci siamo fatti anche quattro risate.


 

  
 2  Luglio (Sospel-Castellane)

La giornata inizia con un bel giro al mercatino di Sospel, ove, naturalmente, le signore hanno avuto molto piacere ad intrattenersi. Girare per mercati aiuta molto a capire lo stile di vita di un paese e qui in Provenza c’è la pulizia e la socialità tutta francese accompagnata dai ritmi mediterranei.  Tanti prodotti genuini, provenienti dai pascoli e dai campi li attorno ed anche tanti mestieri e personaggi tipici della provincia francese.  E, naturalmente, non poteva mancare l’acquisto di qualche cosuccia…..
  












A metà mattinata proseguiamo, o meglio, iniziamo  pigramente il nostro tragitto verso Saint Martin Vésubie inerpicandoci con un numero N grande a piacere di tornanti verso il Parco del Mercantur. Una zona davvero selvaggia, piena di strapiombi e fitte foreste.  L’Italia è appena al di là del crinale, ma le montagne alte ed un aspro terreno prevengono la realizzazione di strade dirette ed il tragitto di quelle esistenti segue quello già utilizzato dai  Romani e dai commerci e dai pellegrini di secoli fa. Tant’ è che ci fermiamo a vedere la piccola chiesetta di Notre Dame de Menour posta sulla sommità di un passo che domina una valle scoscesa.






Dopo ulteriori decine di tornanti …
 
  
…..arriviamo a Saint Martin e li ci prendiamo un altro piccolo intervallo passeggiando per la parte antica del paesetto, peraltro ricca di acqua. L’aria è fresca e si sta bene. Tutto è aggraziato ed, architettonicamente parlando, in tono. Non ci sono aggiustamenti moderni che possano risultare in un pugno in un occhio.












Ma di lì a poco siamo di nuovo in viaggio per  Boréon,  la destinazione “clou” della giornata….


 Un parco dedicato al lupo!  Si tratta di un grande spazio in cui branchi di lupi diversi vivono in cattività.  Ciascuno di questi branchi ha i propri spazi e vengono assistiti dal personale  del parco.  Andando presso questa struttura si ha la certezza di poter vedere dei lupi da vicino senza essere visti poiché si è al di qua di vetrate protettive. E quindi le guide ci hanno fatto vedere due eventi che hanno avuto come protagonisti dei lupi canadesi e poi dei lupi nord europei. Il primo esercizio era la ricerca di cibo nascosto, mentre il secondo è stato la consumazione di un vero e proprio  pasto.
Credo che le immagini possano dirvi molto più di quanto posso fare io.

















Lasciamo questa splendida destinazione dirigendo verso Castellane, facendo ancora numerosi tornanti a scendere. Arriviamo al Ma petit Auberge oramai nel tardo pomeriggio e ci dirigiamo a cena sotto un grande platano nella piazzetta centrale del paesino.  Ed iniziamo a prendere confidenza con le buone abitudini locali del “Pastis” prima di cena…



 Dopo cena ancora due passetti nel paese che è dominato dal dente roccioso sede di una bella chiesetta, località che il giorno seguente verrà raggiunta a piedi di prima mattina dal buon Franco.



Franco che, detto per incoso, era appena tornato dagli 800 chilometri a piedi in un mese del Camino di Santiago!




 3 Luglio (Castellane – Manosque)

Mentre facciamo le ultime spesette mattutine per il consueto pic nic di pranzo, la piazzetta di Castellane accoglie dei trekkers a cavallo. Gli animali si abbeverano alla fontana e tanto bevono tanto mollano sul pavimento…

 




 Oggi è la vera attrattiva è la scoperta delle  Gorges du Verdon.  Un aspro e profondo  canyon lungo una quarantina di chilometri in cui scorre il fiume Verdon. Noi ne percorreremo in macchina il ciglio nord sulla D 952, cercando, laddove fattibile, di avvicinarci al fondo e percorrere a piedi parte del sentiero che scorre sul fondo.












Non siamo i soli ad incamminarci in questo straordinario panorama. Ci sono, infatti, numerosi cultori del rafting e del nuoto nei fiumi che, coraggiosamente, si gettano in queste fredde acque. Ma anche noi abbiamo la nostra dose di avventura infilandoci in grotte scavate agli inizi del 1900 per la realizzazione di una centrale idroelettrica, progetto poi abbandonato,  ed ora utilizzate per seguire il fondo del canyon all’asciutto.
Lungo la strada D 952 ci sono anche dei belvedere dall’alto, ed eccovi qualche immagine di quello che viene chiamato “Point Sublime”…..è facile capire il perché, anche perché le aquile volteggiavano su di noi.









Dopo tanto dispendio di energie pranzetto nella quiete della frazione di Rougon e finalmente bagno rinfrescante nel lago di Sainte Croix, 


poco ad Ovest di Aiguines con lo spettacolo offerto da alcuni arditi tuffatori che si gettavano dal ponte stradale che attraversa il  lago.



 Ma le sorprese non sono ancora finite. Passando per Riez e Valensole  ecco apparire i primi campi di lavanda in fiore. Ci precipitiamo fuori della macchina ed iniziamo a fotografare.










Arriviamo quasi a sera a Manosque e, per dormire,  non troviamo nulla che ci piaccia. Inizia a farsi tardi e prendiamo la decisione di allontanarci dalla città in direzione  di Saint Martin Les Eaux a Nord ovest di Manosque.  A pochi chilometri da Manosque sulla D 907 pPer caso ci imbattiamo in una chambre d’hotes in piena campagna e li rimaniamo per la notte. Risolto il problema della sistemazione ci dirigevamo  nuovamente verso il centro di Manosque, adesso molto più accogliente, e santificavamo la sera con una bella cena ad un ristorante di cucina libanese
 





4  Luglio (Manosque -  Aix en Provence)

Bella colazione  presso la nostra chambre d’hotes, due chiacchere con i gestori, marito e moglie che hanno rimesso in piedi il rudere che avevano comprato 25 anni fa, Un posto certamente raccomandabile!






 E poi via verso Aix en Provence. Molliamo i bagagli presso il simpatico albergo “4 delfini” in cui ci fermeremo due giorni e la macchina al parcheggio Carnot molto vicino all’albergo  e poi via in autobus alla scoperta di Marsiglia!  Curiosità: sull’autobus non è consentito l’accesso ai cani ed ognuno si arrangia come può per portarsi appresso il proprio Fido!

Arriviamo a  Marsiglia in tarda mattinata e ci facciamo un giro al variopinto Porto Vecchio, guardandoci pigramente belle barche e vetrine.
 




 

 

 


 Fa molto caldo e, dopo un rapido pranzetto,  decidiamo di rifugiarci nelle Galeries Lafayette, con gran gioia delle signore. Franco ed io ce ne stiamo spaparanzati nella caffetteria fornita di aria condizionata , mentre Betty ed Anna consumano i pavimenti rinvigorendo l’economia dell’oltralpe. Oltre alla piacevolissima compagnia di Franco io non mi annoio. Anche stando seduto c’è ampio spazio per qualche scatto. In Francia anche un supermercato è fatto con gusto e quindi  ne approfitto.





  Terminate le “spesucce” le signore si ripresentano e siamo pronti per proseguire il nostro itinerario marsigliese. Ma appena girato l’angolo ci ritroviamo inconsapevolmente nel bel mezzo del  Marseille Gay Pride 2015.  Un’occasione interessante per fare qualche foto inusuale.
 











 Proseguiamo la nostra passeggiata marsigliese osservando che questa città è fatta da contraddizioni: da una parte legata al passato e dall’ altra rivolta verso una cultura che non è più quella di prima.








Affogheremo di li a poco questi dubbi esistenziali in una buona bottiglia di bianco secco che innaffierà la nostra ottima cena a base di bouillabaisse e coquillages presso il ristorante La Cusine au beurre, sul lato nord del Porto Vecchio e poi rientrare con il solito bus ad Aix presso il caratteristico albergo “4 Delfini”.

  

5  Luglio (Marsiglia)

Oggi giornata di mare. Lasciamo sul prestino Aix con il solito bus ed in un’oretta siamo al Porto Vecchio pronti per l’imbarco su un piccolo traghetto che ci porterà all’arcipelago di Frioul, antistante il porto di Marsiglia.
Li i due vecchi leoni cacceranno le loro prede..



  
Lì abbiamo già visto la spiaggetta  che faceva  al caso nostro: acqua gradualmente profonda, disponibilità di  bagni e docce, riparata dal mare. Uscendo dal porto abbiamo ancora la possibilità di toccare con mano il confronto tra la Marsiglia vecchia e quella nuova.  E…sulla spiaggia non è mancato qualche incontro con qualche antilope marsigliese….















 Al rientro ad Aix, doccia, pennica, cena e bel giro per la cittadina, ricca di monumenti e cultura. Appena il giorno prima della nostra visita c’era stato un bel concerto della London Symphony Orchestra diretta da Simon Rattle.  Peccato averlo perso!

 


 













6 Luglio (La Camargue)

Questa mattina carichiamo i bagagli in macchina e ci dirigiamo verso l’ ampio estuario paludoso della Camargue. Lì è il regno dei cavalli,  dei tori, degli uccelli migratori, dei rapaci e…delle carpe giganti! Per evitare di prendere troppo caldo decidiamo di prendere una mini crociera sul Rodano e di vedere quanto atteso dall’acqua. La scelta, ancorchè abbiamo dovuto ingannare l’attesa di due ore sull’unica panchina all’ombra dell’intera Provenza,


si  è comunque  rivelata buona poiché abbiamo visto molti animali allo stato brado.  Visti anche dei gitani che vivono in queste zone e che, come le zanzare, ti assalgono per le loro esigenze di “arrotondare il bilancio” a loro favore.
  










 In serata rientro sull’Hotel Ibis Budget di Saint Martin de Crau, moderno e pulito ed opportunamente dislocato rispetto alle tappe successive.
  



7 Luglio (Arles – Avignone)

Oggi iniziamo la giornata prendendo il trenino che collega Saint Martin de Crau con Arles. Biglietti fatti  con biglietteria automatizzata e dieci minuti dopo siamo in pieno centro ad Arles senza problemi di viabilità o parcheggio. Ci dirigiamo verso la nota Arena, costruita dai Romani nel  I° secolo dopo Cristo sulla quale è stato fatto un ottimo lavoro di recupero. La pietra, infatti, risulta bianca così come doveva esserlo 2000 anni fa.





L’ Arena è ancor oggi utilizzata per spettacoli tra cui anche la corrida camarguese, tant’è che decidiamo di vederne una che avrà luogo il giorno dopo.
  

 

  La visita della città prosegue tra le viuzze piene  di artigiani e negozietti, così come li aveva rappresentati Van Gogh che qui visse per un certo periodo.
  












Interessante anche la visita al Criptoportico, sempre di epoca romana, ed accessibile dal Palazzo del Comune. Criptoportico il cui uso era  una sorta di galleria sotterranea tutt’ora esistente ed accessibile dall’  Hotel de Ville (Il Palazzo del Comune).



Nell’andare a riprenderci il treno verso Avignone mi ricapita a tiro di macchina un gruppetto di gitani tra cui spicca una bellezza che rapisce il mio cuore…..non lo rapisce anche a voi? ☺

  

 Arriviamo in appena venti minuti di treno in pieno centro, in una  Avignone gremita al  massimo per via di un Festival delle Arti  in atto proprio in Luglio. Locandine di spettacoli dappertutto: sui muri, sulle porte delle abitazioni, gente che te ne molla mentre cammini. Tanta, e forse, sin troppa confusione. Ma valeva la pena di arrivare al Palazzo dei Papi.  Papi che vennero spostati da Roma nel  1300  a causa di moti a Roma  fomentati da famiglie patrizie contro il Papa Benedetto XI° e per lenire i contrasti del Papato con la Corona Francese.  La possente architettura del Palazzo da una misura delle disponibilità economiche e delle capacità tecniche già allora disponibili. Sale grandi quanto interi  immobili dei giorni nostri, ora completamente spoglie, ma, all’epoca finemente arredate ed affrescate. La visita, ampiamente  ben corredata da video e ricostruzioni virtuali,  dura quasi due ore ed è una continua sorpresa.










Dalla terrazza del Palazzo si domina il fiume con il famoso ponte interrotto, soggetto della nota aria francese “Sur le Pont d’Avignon”.

 
  
Una bibita fresca per riprenderci dal caldo pesante  in un bar antistante il palazzo dei papi la cui peculiarità è che tutti i camerieri sono visibilmente tatuati.




 Sempre in treno si rientra a Saint Martin dove è situato il nostro albergo e dove ci attende una bella cena in un posto certamente non battuto da turisti (Restaurant de la Crau). Poi crolliamo stanchi a ninna.



8 Luglio (Les Baux de Provence – Pont di Gard – Corrida camarguese ad Arles)

Oggi spostamento in macchina. Dobbiamo battere tre destinazioni tutte poco servite. Per cui ci infiliamo nella campagna avviandoci verso il paesetto di Baux.  Una cittadella medioevale in ottimo stato di conservazione esclusivamente riservata al traffico pedonale . Anche qui piccole viuzze e negozietti tutti da scoprire.










Qualche acquisto a Baux, un rapido pasto a Beaucaire , con la sua bizzarra segnaletica stradale,

 

e dove troviamo un buon caffè che ci rimette in vita e poi via per il Pont du Guard.

 


Imponente  e sorprendente ponte ed acquedotto romano del 17 A. C. ed a tutt’oggi ancora in piedi.


 
 

 

Foto di prammatica, un po’ d’invidia per quelli andavano in canoa sotto le arcate
  

 e poi via verso Arles: alle “cinco y media” della tarde inizio lo spettacolo taurino.
Si, perchè nella visita ad Arles il giorno precedente, avevamo visto che oggi ci sarebbe stata una corrida ed io non volevo perdere quest’occasione per fare qualche scatto particolare.
Arriviamo in anticipo per accaparrarci i posti all’ombra e nel frattempo ci informiamo più in dettaglio  sulle modalità di questa corrida.  A differenza di quella spagnola al toro non viene inferta alcuna ferita. Ha sulle corna una sorta di coccarda che un manipolo di giovanotti di bianco vestiti deve cercare di strappare a mani nude.  Il toro, insomma, non corre alcun pericolo reale. Tuttavia, a fronte di questa tranquillizzante situazione, il  suo comportamento è  esattamente come quello del  suo collega madrileno, il che rende le gesta dei giovanotti di cui sopra davvero ardimentose.  Al più il toro si può sgraffiare un po’ quando, nel tentativo di seguire le vie di fuga dei giovanotti che gli vogliono togliere la coccarda, scavalca una recinzione di legno e penetra in uno stretto corridoio più vicino al pubblico.
Lascio ancora una volta alle immagini il compito di descrivere meglio di me quel che abbiamo visto.
























  
E, nel trambusto della corrida, non è mancato il tempo di  sperimentare le capacità del teleobiettivo che ha indiscretamente ritratto una spettatrice seduta nella parte opposta dell’arena.

 

 Purtroppo, mentre siamo  a cena in un simpatico ristorante per camionisti  a Saint Martin de Crau antistante la stazioncina ferroviaria ci arriva una telefonata spiacevole che conferma le nostre paure. A carico della  nostra cagnetta Gommina, oramai ultranovantenne, affidata a Torino per i pochi giorni di vacanza provenzale ad una laureanda in veterinaria, risulta un aggravamento del quadro dei suoi molteplici disturbi….Domani tocca riprendere  rapidamente la strada di casa per prendere decisioni tristi….


 9 Luglio (Saint Martin de Crau – Malanghero, via Gap , Briançon, Susa)
Alle otto e mezza partiamo dal nostro alberghetto di Saint Martin e circa alle 15 siamo dalla dog sitter a riprenderci Gommina ed ed accompagnarla con gran tristezza nella sua ultima mezz’ora  di vita nel suo e nostro giardino…..


  
CONCLUSIONI

Bel giro, purtroppo interrottosi in una maniera improvvisa e triste. In ogni caso il  breve periodo in Francia ci ha messo in evidenza le bellezze di questo paese, ricco di storia, di natura e di buon gusto.  Tutti motivi per i quali ritornare.


Se  hai piacere di leggere di altri viaggi clicca sul link:


https://blogbattaglia.blogspot.com/2018/05/i-miei-viaggi-piu-belli.html




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