lunedì 3 febbraio 2020

MALDIVE Marzo 2016


Un volo alle Maldive, Marzo 2018 


Premessa

Un’ amicizia iniziata buoni 45 anni fa quella con il mio fratellino Stefano. 

Un rapporto fraterno, fatto di reciproco supporto durante le rispettive, ed alquanto movimentate, vite. 

 Ed è cosi che mi sono visto donare  un meraviglioso viaggio alle Maldive in occasione di una linea per Malè a lui affidata. Una ghiotta opportunitá di poter ottenere tre gradevolissimi risultati: condividere la reciproca compagnia con il fratellino, soddisfare  il “richiamo della foresta” ovvero fare un tanto desiderato voletto almeno una tantum  e di vedere, infine,  un posto in cui non ero mai stato.
Sicchè, compatto in uno zaino l’ indispensabile, ovvero un minimo di attrezzatura subacquea e fotografica, ed eccomi in viaggio.


Martedi 13

Lasciando Torino mi saluta un assolato pomeriggio. Arrivo in perfetto orario a Fiumicino per proseguire sempre con Alitalia verso il nuovo molo per i voli internazionali.



 Di questo recente immobile ne apprezzo disegno e l’essenzialitá delle forme. Rapide procedure di imbarco ed eccoci in volo per percorrere le 4600 miglia che separano Roma da Malé, capitale delle Maldive, gruppo di isole a Sud dell’India, prossime all’equatore.
Il tempo è buono durante tutta la rotta ed una decisa spinta aggiuntiva  ce la da una componente di circa 100 nodi di vento in coda e che ci assiste durante tutto il tragitto.



Mercoledi 14

Ed eccoci arrivati dopo circa 9 ore di volo. Ricongiungo con Stefano e tutto l’equipaggio. Indossiamo un salvagente e prendiamo un battello per andare verso Sud al  Kandooma Resort, indicato in rosso. L’ imbarcadero è proprio nell’ aeroporto, poichè lo stesso è ricavato da una stretta lingua di terra, appena a Nord Est della capitale Malè, indicata in giallo.


  


Giá appena usciti dall’aereo mi hanno colpito subito la temperatura oltre i 30 gradi e la forte luminositá. Mentre attendiamo l’assegnazione delle camere tiro fuori la macchina fotografica ed inizio a fare qualche scatto. Il resort è un paradiso in terra.


Fiori, palme, struttura ricettiva diffusa in piccoli lodge affogati nel verde. Alcuni edifici più grandi utilizzati per reception e per sala da pranzo, completamente aperti verso l’esterno. Di seguito un filmatino commerciale, ma che da una buona idea della bellezza del posto.

Rapido salto in camera, il tempo  minimo necessario per toglierci i vestiti del viaggio ed indossare costume e passarmi addosso un paio di mani di cremazza solare, passo obbligato a queste latitudini. L’ambiente naturale è pieno di fiori e di strani animali






Sono presenti, poi, dei pipistrelloni con un’apertura alare di almeno mezzo metro che non sono riuscito a fotografare.
L’acqua, trasparentissima e di un turchese accecante, sembra quella della vasca da bagno. Temperatura é di circa 30 gradi! Ed il pomeriggio trascorre in un via vai continuo tra pesci di mille colori che ti nuotano attorno e riposini corroboranti sotto la palma.
Verso le sei del pomeriggio il cielo inizia a colorarsi di tinte che mi sará difficile dimenticare…(foto gentilmente concessa da Maddalena L.)



Giovedi 15

Dalla nostra stanza si vede il mare vicino trasparire da dietro la vegetazione. Una bella stanza, in cui l’esterno entra dentro l’interno. Infatti, sul fronte con vista sul mare, basta aprire uno scorrevole e,tramite un piccolo portico con tanto di amaca, si accede alla spiaggia. Sul retro del lodge il bagno, in buona parte all’aperto, separato dal resto del mondo da solo un muretto, senza alcuna copertura verso l’alto. Una vera goduria farsi la doccia sotto il sole!


   
 



   Ma le curiositá di questa bella sistemazione non finiscono qui. Fuori delle due porte di accesso, una sul retro ed una verso il mare, trova locazione una sorta di pozzetto ed un ramaiolo con cui sciacquarsi i piedi dalla sabbia prima di entrare in stanza. 


Ma siccome siamo in un paese musulmano, come avremo modo di descrivere meglio in seguito, e soggetto a tsunami, la stanza risultava anche fornita di due oggetti inusuali.  Tali sono una sorta di bussola per conoscere la  direzione della Mecca  verso cui pregare e, addirittura, un paio  di salvagenti. 

 Un resort davvero bello, che, tuttavia, necessita un continuo lavoro di manutenzione svolto con discrezione e dedizione dal personale locale.


  

La giornata inizia con una ricca colazione al buffet per proseguire in spiaggia con una “singolar tenzone” di beach volley in acqua, dove tutto l’equipaggio non ha finito di stupire con prodezze ginnico sportive!

    



  

Ma, fermi tutti, come l’ombra testimonia,

il sole ha raggiunto il suo zenith, ed è l’ora della preghiera. Dall’isoletta antistante alla nostra, quella dove abitano i locali, non uno bensì due muezzin invitano ad onorare il Profeta, come da breve video  nel link sottostante


Ma vediamo di sapere qualcosa di più di questa terra che ci ospita. La popolazione attuale, dicevo, di prevalente religione musulmana,  discende da popolazioni di religione buddhista migrate dall’India meridionale e dallo Sri Lanka intorno ai secoli IV e V. Quando, nel II secolo d.C., gli arabi iniziarono a percorrere frequentemente le rotte commerciali verso il sud-est asiatico, non solo iniziarono a diffondere la loro religione, ma fecero delle Maldive un importante punto di scalo.

I commercianti arabi, pertanto,  esercitarono una forte influenza culturale sulla popolazione locale, che a partire dall’XI secolo si convertirono gradualmente all’Islam. Nel 1153 le Maldive divennero un sultanato, che durò fino alla costituzione della Repubblica Maldiviana. 
Il 16 dicembre 1887 il Sultano delle Maldive firmò un contratto, con il governatore britannico di Ceylon, con il quale si stabiliva la trasformazione delle Maldive in un protettorato britannico. 
Il governo britannico promise la protezione e la non interferenza militare in cambio di un tributo annuale. Nel 1957 i britannici stabilirono una base RAF nell’atollo di Addu (isola di Gan), dove furono impiegati centinaia di maldiviani. Diciannove anni più tardi il governo britannico decise di lasciare la base, perchè troppo onerosa da mantenere. 
Il 26 luglio del 1965 le Maldive divennero finalmente uno stato indipendente e tre anni più tardi fu dichiarata la Repubblica con il primo ministro, Ibrahim Nasir, eletto come primo presidente. Le Maldive sono membro del Commonwealth dal 1982 e membro dell’Onu dal 1965.




Torniamo a noi.
Di versetto in versetto, arriva l’ora dell’immersione. Mi reco al vicino moletto all’interno dello stesso Resort 
  



 
 e, con mio grande stupore, incontro il gestore dell’ Euro Diving, Oliver, che, incredibilmente, è di Bolzano!
  

Oliver mi dice che l’immersione avverrà sulla Losfushi Corner, un tratto del reef  non lontano dal resort.  Un buon briefing, una comoda vestizione su una barca molto grande e confortevole, ed eccoci a fare bolle nel mitico Oceano Indiano.
Bei colori, tantissimi pesci, anche qualche squaletto del reef, acqua a 29 gradi durante tutta l’attività. Accludo, oltre ad un filmino promozionale del centro diving, 

 anche  qualche immagine significativa presa dalla mia fedele go pro durante la mia immersione,  
 durante la quale, se vi impegnate, oltre ai graziosi pesciolini sospesi nell’acqua, si possono distinguere una bella murena sul fondo e degli squaletti abbastanza distinguibili a distanza.




Ma le emozioni per oggi non sono ancora terminate. Ci imbattiamo in un “non meglio identificato turista di passaggio” ….



….che sta mandando in volo il proprio formidabile drone ed i colori degli atolli vicini e del tramonto ci giungono  da una prospettiva senz’altro inusuale, come da filmati  nei due  link sottostanti.





La giornata si chiude con una bella cena in un tavolone unico con tutto l’equipaggio, cena durante la quale è iniziato un simpatico  scambio di foto e di battute.


A proposito, il cibo era decisamente buono e freschissimo, esposto a buffet in uno degli ambienti senza pareti e consumato fuori sotto le palme.
  

  
Ancora due chiacchere e pian piano il gruppo si assottiglia. Le fatiche della spiaggia e l’esposizione ai forti raggi del sole fanno sentire i loro effetti. Ma prima di andare a ninna con Stefano ci facciamo una passeggiata lontano dalle luci per ammirare il cielo stellato. Una vera goduria questo questo self made star watching. Sul mio Ipad ho una bella applicazione che ci consente di riconoscere facilmente tutte le stelle.  Riconosciamo il carro, ma non riusciamo a vedere la Polare. Ed ecco la spegazione:l’altezza di questa stella sull’orizzonte, ovvero l’angolo α con cui un osservatore P vede la Stella  Polare, coincide con il valore della latitudine α’  in cui ci troviamo, che è circa 4°Nord. La Polare, pertanto, a queste latitudini è talmente bassa sull’orizzonte al punto da non divenire più visibile.


Il cielo è ci offre uno spettacolo inusuale. Costellazioni e pianeti, pur conservando le rispettive posizioni, sono collocati in porzioni della volta celeste molto differenti da quando osserviamo il cielo in Italia e questo rende lo star watching particolarmente interessante. Arturo, Canopo, Sirio, Alpha Centauri, la Via Lattea….
Di seguito un’immagine del cielo di Malè quella sera. 



Tutto ciò mi riporta al corso di Night Celestial  che avevo seguito quarant’anni fa ancora con il sestante in mano su di un 737 dell’USAF adibito ad aula volante e, più ancora, ai racconti di mio padre Gino, quando, con Gerardo,  padre di Stefano, negli anni 50,

traversavano  l’oceano su DC 6 fidando su una posizione approssimativa e sempre che le nuvole, spesso più alte della quota di volo,  consentissero di ottenerla. Il tutto  con l’autonomia risicata delle macchine di allora. Omaggio al gran coraggio di  quegli uomini!
  


Venerdi 16

La giornata inizia presto. Stamattina snorkeling sul reef. Alle 7.45  lasciamo il moletto del resort e, come in una gita scolastica, eccoci tutti festosi su una barca che raccoglie  quasi tutto l’equipaggio ed altri turisti, su un pezzo di scogliera vicino al Resort. Ci buttiamo in acqua e veniamo anche li proiettati in un piccolo paradiso fatto di pesci che guizzano da tutte le direzioni. Che bel risveglio!
Filmino snorkeling:


Di ritorno, affamati come lupetti, ci buttiamo sulla colazione, ma c’è chi ha delle grosse difficoltà nel consumere il cibo. Questo lussuoso resort, infatti, accoglie oltre alla clientela occidentale quella proveniente dalla Cina, dalla Russia ma anche quella degli  Emirati del Golfo. Per cui è davvero buffo vedere da un lato signore in bikini e, nel contempo, poverette intabarrate che hanno difficoltà addirittura semplicemente a potersi cibare. Per farlo devono alzare la “museruola”  costituita da un velo nero sul viso. Velo nero  che, penso, estenda i suoi effetti depressivi anche sull’anima della poveretta.



E non è stato un evento isolato. Anche il bagno e le attività più quotidiane, per le ospiti provenienti dai paesi del golfo, sono svolte sotto perenne “copertura”.




Ma  le sorprese non finiscono. Mentre siamo in spiaggia ci passa davanti  un buffo gruppetto costituito da una giovane coppia cinese, probabilmente rampolli di danarosi mercanti, e due fotografi. La coppia, vestita in abito bianco da cerimonia,  dopo alcuni ritocchi di trucco, entra in acqua completamente abbigliata ed inizia a farsi fotografare per il proprio book matrimoniale.  Un po’ pacchiano per i nostri gusti, ma certamente una gustosa opportunità  per fare qualche foto biricchina, visto che il futuro marito mi aveva imprecato contro quando avevo tirato fuori la macchina per fotografare in modo palese.



La giornata prosegue con bagni e bagnetti in un guizzare di pesci e nello scoprire che, a pochi metri dal bagnasciuga, erano presenti dei trigoni con il loro temibile pungiglione. Tant’è che, nel resort,  è proibito fare il bagno di notte, poiché detti inquietanti animali si recano in gruppi molto più folti verso le acque basse molto curiosi di punzecchiare le terga di qualche incauto bagnante.

  






Al tramonto del sole, infine, ultimo fuoco d’artificio:  shark feeding! Ovvero, da un pontile vengono lanciati da dipendenti del resort dei  pezzi di pesce e, in capo a pochi minuti, il tratto d’acqua antistante si popola di squaletti. Meglio vedere il tutto dal molo…..
Filmato squaletti, gentilmente concesso da Giacomo





Sabato 17

Come tutte le belle cose belle anche questo splendido  soggiorno volge al fine. E’ ora di raccattare le poche cose nello zaino ed essere pronti per le 12, orario al quale lasceremo l’isola per far prua verso l’aeroporto.
Ma Stefano, prima di ripartire, va a salutare di nuovo il mare lasciandosi andare in un profondo abbraccio.
  


Ma, una volta vestiti di tutto punto,



 eccoci di nuovo sul medesimo battello che ci aveva portati qui, facendo lo slalom tra insidiosi atolli semisommersi




Ma man mano che tornavamo verso la civiltà, aumentavano le scie di altri battelli ed il comandante iniziava una serie di virate piuttosto allegre  a cavallo delle stesse. Naturalmente, in Aeronautica, se non son matti non li vogliamo, e così l’intero equipaggio ha iniziato a manifestare il proprio divertito apprezzamento per questa guida sportiva. Ad un certo punto, un’onda più forte delle altre, è penetrata all’interno del nostro motoscafo tramite la porta frontale bagnando generosamente tutti quanti scoppiati poi in  una allegra risata generale.



Potete immaginare, però, che per un’assistente di volo, ciò ha comportato un qualche problemino per riprendere il consueto ed impeccabile  aspetto  di sempre!



Eccoci a bordo. Tiro fuori dal mio zainetto l’immancabile compagnia di un libro, il “Ciclope” di Rumiz e ne vedo un lato  leggermente opacato da un velo marroncino. Mah…sarà un po’ di polvere. La verità, disastrosa, emerge l’attimo dopo, quando tiro fuori il telefonino….DISASTER…

Avevo incautamente lasciato dei cioccolatini  ed il caldo equatoriale ha prodotto il disastro.. Fortunatamente riesco a ripulire il tutto con dei panni caldi prontamente offertimi dai ragazzi dell’equipaggio.
Tuttavia, leggo una profonda perplessità negli occhi dei passeggeri vicini i quali mi hanno visto estrarre tutto quello che aveva l’apparenza di essere 
….un bel gruppetto di pannolini sporchi…!!!



Il viaggio si svolge con tempo ottimo, anche se i venti frontali di  oltre 120 nodi ci fanno rallentare.
Un paio di notazioni interessanti.


Stefano, dopo l’atterraggio,  mi ha riferito  di essere stato chiamato ai confini tra Oman ed Arabia Saudita, da un altro volo Alitalia  per ottenere delle informazioni metereologiche. Ebbene pilota di  di quel volo era il caro Ruggero, amico sin dai tempi dell’Accademia Aeronautica, con il quale, e con lo stesso Stefano, abbiamo condiviso imprese canoistiche da giovani ed un viaggio in Giappone in tempi più recenti.
(http://giappone2013.blogspot.it/). Piccolo il mondo, no?
Stefano, infine,  mi ha detto che, sulla parte Nord dell’ Arabia Saudita,  abbiamo volato per un buon tratto con prua 270 all’ora del tramonto. Essendo oramai prossimi all’equinozio di primavera,  la prua del velivolo era esattamente allineata con il punto in cui il sole al tramonto toccava l’orizzonte.




Dopo 10 ore di volo 


atterraggio notturno sulla  pista 16R di Fiumicino,


un ultimo saluto a tutto il caro equipaggio e ritorno a casa, dove, a Torino, cadeva un’abbondante pioggia…


Conclusioni

In questo paradiso si sta una meraviglia!
 Un soggiorno pieno di colori e luce, aspetti che certamente aiutano a rientrare nella vita di tutti i giorni con un accresciuto ottimismo.
Certamente è un’esperienza da rifare, anche perché, oltre alla vita di spiaggia ed un po’ dorata del resort, mi piacerebbe andare alla scoperta di storia e tradizioni locali.



Ringraziamenti

Ringrazio Stefano per questo bel viaggio e l’equipaggio intero per la simpatia con cui sono stato accolto.

Ringrazio in particolare Maddalena, Gianni e Giacomo per avermi dato alcune delle belle immagini che ho inserito in questo articolo.



Ringrazio, infine, anche la cara Elena, mia vicina di casa, che mi ha aiutato a maneggiare i video inseriti. 


Se  hai piacere di leggere di altri viaggi clicca sul link:

https://blogbattaglia.blogspot.com/2018/05/i-miei-viaggi-piu-belli.html

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