sabato 18 gennaio 2020

LINOSA SETTEMBRE 2017

LINOSA SETTEMBRE 2017


Il 2017 è stato  un anno  non molto generoso per noi, almeno sino a settembre inoltrato. Sino ad allora, infatti, non abbiamo avuto un giorno in cui “staccare”, sempre presi da molteplici  impegni di svariata natura. Tuttavia, prima di ricominciare il tran tran autunnale avevamo entrambi bisogno di almeno una settimana di completo relax ed allora abbiamo iniziato a scambiare qualche idea su dove andare. Dopo una già orientata disamina di varie destinazioni – tutte isole minori – la scelta è caduta su Linosa, sita più a Sud di Tunisi, nel mare tra  Agrigento e Lampedusa.


C’ero stato 25 anni prima e mi aveva molto attratto per la sua semplicità, per la sua lontananza  geografica e l’estraneità  da qualunque forma di superfluo. C’era – e fortunatamente  c’è ancora – solo l’essenziale


Anna ha immediatamente accettato un simile approccio ed allora abbiamo imbastito  un viaggetto dal 19 al 26 Settembre in questo angolo di paradiso che, come detto ed insieme  vedremo, è felicemente rimasto tale.
  




Martedi 19


Partiamo con Ryanair da Torino verso Palermo. Fortunatamente il volo non è stato cancellato, poiché è proprio di questo periodo la decisione della  Compagnia di  cancellare molti voli per motivi organizzativi interni.  Ma noi partiamo senza problemi.
In volo, prima di toccare il  Regno dei Borboni,  la Marmotta – fedele suddita del Regno Sabaudo in viaggio nel Meridione  sotto copertura – ciuccia le ultime particelle di aria di montagna leggendo le memorie di Walter Bonatti  sul K2.



Ma oramai la rotta è percorsa ed arriviamo in perfetto orario a Palermo riuscendo  a prendere il  bus delle 11 che unisce l’Aeroporto di Palermo direttamente con il Porto di Porto Empedocle http://www.autolineesal.it/pdf/nuoPunta.pdf
Non senza una certa emozione passiamo per Capaci ed il nostro pensiero va a quanti hanno perso la vita in questo posto.
Sono circa 170 i chilometri  che collegano queste due importanti destinazioni ma per percorrerli ci impieghiamo tre ore. Non tante per noi, ma certamente molte per chi, magari, si deve spostare per lavoro o studio. La strada, al momento sottoposta a lavori di miglioria,  è quasi  tutta  impietosamente a due corsie e piena di curve, con mille interruzioni in senso alternato.
  


In compenso il panorama che  regala a  noi – pigri visitatori in cerca di pace e senza alcuna fretta –  è davvero degno di essere fotografato. Colline a perdita d’occhio, pochi paesi, il cielo blu e qua e là qualche testimonianza lasciata lì dalla Storia in chissà quale epoca.
    


Arriviamo a Porto Empedocle alle 14 e l’appetito ci impone oramai  una sosta alla Trattoria Torre Carlo V° in cui la bella Sicilia ci accoglie con le sue leccornie.


L’”oste”, dopo averci fatto mangiare un gustoso pranzo, si offre di tenerci i bagagli mentre aspettiamo la nave delle 23. La proposta viene immediatamente accolta perché così possiamo mollare il pesante zainone con l’attrezzatura  da sub e dedicarci , nel mite pomeriggio, alla visita della mitica Valle dei Templi sita nei dintorni della vicina Agrigento.
La valle, corrispondente all’antica città   di Akragas nella Magna grecia, 
è costituita da un complesso di quattro Templi principali (Giunone, della Concordia, Ercole  e   Zeus), da mura antiche e da una necropoli paleocristiana. Colonia nata nel pieno fiorire della cultura greca nel 4° secolo avanti Cristo, subì successivamente svariate vicissitudini poiché punto di cerniera dello scontro tra Roma e Cartagine. Nel corso dei secoli venne poi riutilizzata, almeno in parte, dalla religione cristiana come luogo di culto e di sepoltura
Il Tempio della Concordia, ad esempio, venne riutilizzato per ill culto dei Santi Pietro e Paolo nel VI° secolo dopo Cristo.
Una gioia passeggiare tra colonne, trabeazioni, statue ed olivi antichi.
 

















  
     
Ma anche in questo intenso bagno di cultura non sono mancati anche i momenti ilari
Infatti,  qualche signora ha approfittato di un momento di minor flusso di turisti per palpeggiare in modo del tutto  irriverente  il sederotto del bel giovane posto a difesa del Tempio di Giove!   



E cosa dire a proposito dei  modi molto sbrigativi, magari poco consoni,  per visitare queste rovine…?



e  dell’incontro con le simpatiche caprette girgentane, tipiche di queste parti?
  

Rientriamo a Porto Empedocle ed, in attesa della cena ancora presso la Trattoria in cui c’erano i nostri bagagli, troviamo il tempo per sbirciare dentro la Torre fatta erigere da Carlo V°  nel 1500, manufatto   che domina il porto di Porto Empedocle. Essa è stata costruita sui ruderi di una costruzione precedente già nata per difendere la città dalle incursioni dei pirati via mare.
   




Porto Empedocle, infatti, già dall’epoca romana era un importante snodo per il commercio del grano.  Tale fortezza, potentemente difesa da cannoni, venne successivamente riutilizzata dai Borboni come carcere e, in tale utilizzo,  questa rocca reca con sè il ricordo di una strage dimenticata. Nel 1848, infatti, vi furono deportate 114 persone che avevano partecipato ai moti rivoluzionari a Palermo. Per evitare che costoro potessero fuggire, vennero messi in una unica cella accessibile solo dall’alto. Cella in cui furono incautamente gettati dei petardi L’aria, divenuta irrespirabile per i malcapitati, provocò la loro morte per asfissia.
  
La città, poi, è disseminata di richiami a Pirandello e Camilleri, entrambi nati in questi paraggi.
   




Mentre finalmente stiamo finendo di cenare  ci arriva la notizia che per il forte vento la nave, quella sera, non sarebbe partita. Brutta storia. In un battibaleno il nostro oste chiama un suo amico, il sig Felice,  e quella che era una sgradita emergenza viene brillantemente risolta. Veniamo rapidamente accolti in un bel B&B nuovo di pacca dal proprietario e dalla sua gentile consorte.
    





Mercoledi 20


Ci svegliamo con una ventosa giornata di annunciato Maestrale. Che fare? Proviamo a prendere l’aliscafo delle 14? Il dubbio viene rapidamente sciolto: con quel vento l’aliscafo non effettuerà alcun servizio.  Propendiamo allora per postporre addirittura la partenza il giorno successivo per avere la quasi certezza di poter partire. Ed allora cosa fare in questa giornata? Il sig Felice, proprietario del B&B, ci aveva già informato sulla possibilità di raggiungere la Scala dei Turchi, nota località nei pressi di Porto Empedocle,  a piedi passando per la spiaggia.
Ed allora, gambe in spalla, dopo un breve giretto in paese, ci  mettiamo sulla battigia in direzione ovest fronteggiando forti raffiche di vento.
Il cielo era di un blu tersissimo, il mare infuriato. Pochissimi coraggiosi in giro per quei lidi. La giornata ideale per scatenarsi con la macchina fotografica lungo l’itinerario.




   

  Arriviamo, infine, alla Scala dei Turchi, uno splendido promontorio di argilla e calcare di colore bianchissimo.
   




Questo posto è davvero spettacolare ma, nonostante le condizioni del vento,  un po’ troppo popolato, al punto che non è mancato addirittura qualche momento di glamour…. Non so quanto appropriato in questo ambiente   
   

Rapido pranzetto in un ristorantino nei dintorni della Scala dei Turchi con incantevole vista sul mare




E poi ritorno a Porto Empedocle godendoci i fiori lungo la strada
  
    
   





   


Rientrando nel tardo pomeriggio a Porto Empedocle passiamo in biglietteria (Agenzia Marittima Tricoli e Nuara, Via Molo 13, Porto Empedocle, tel 0922636683, 3475353797, 0922636777, 0922 636683/85)  dove apprendiamo che la situazione meteo era significativamente migliorata al punto da consentire la partenza della nave della sera prevista per le 23.  Rapido cambio di programma e,  con un tranquillo accordo con il sig Felice al quale avevamo occupato la stanza sin nel tardo pomeriggio, dopo una bella cenetta accompagnati dai nostri bagagli, eccoci finalmente a bordo della Motonave Sansovino della Siremar.

  

Due belle cuccette per passare la notte con risveglio, l’indomani mattina,  a Linosa








Giovedi  21

Ed eccola lì la nostra Linosa alle prime luci dell’alba!
 


  


Ci viene a prendere il Sig. Peppe,  proprietario del B&B Residence La Posta. Saliamo in macchina con altri due ospiti appena scesi come noi  dalla nave e con lui andiamo a fare un primo giro di familiarizzazione a Punta Calcarella sita nella  parte sud est dell’Isola.


Il panorama parla da solo….. L’aria tersa della mattina, il sole, il silenzio….il mare scoglioso

   


Giungiamo – dopo questo breve ma intenso assaggio delle qualità di questo gioiello di isola – al  B&B Residence La Posta      http://www.linosaresidencelaposta.it/
L’accoglienza da parte del Sig Peppe e della sua gentile consorte  Gabriella è calda ed informale. Il posto è perfetto ed arredato con molto gusto. La nostra stanza è  proprio sovrapposta al piccolo ufficio postale dell’isola. Ci siamo sentiti subito a casa. Buona colazione sulla terrazza che sovrasta il paese ed iniziamo a programmarci la giornata.
 Mentre parliamo sento suonare in modo anomalo  le campane della chiesa posta appena qualche decina di metri da noi.  E poco dopo un annuncio fatto per altoparlante comunica dell’arrivo della frutta fresca sull’isola con la nave da cui eravamo da poco sbarcati. Gabriella mi spiega l’arcano. Qui, ogni qualvolta ci sono novità di rielievo  è con questo sistema che le notizie vengono diffuse in questo ingegnoso modo. L’abitato è talmente piccolo che tutti possono sentire l’annuncio del sacrestano!!! Insomma Linosa è davvero avanti:  c’è una “wifi” gratuta alla quale si è sempre connessi!











La giornata inizia con un tranquillo bighellonare nel paesetto che si gira a piedi tutto nel giro di un quarto d’ora.  Mi colpiscono i colori delle case e la tranquillità.
   









 
    
Avevo poi voglia di fare almeno due immersioni in questo paradiso e chiedo a Peppe indicazioni su un buon diving. La risposta è chiara: la persona cui rivolgersi è Guido, proprietario del  Linosa Blu Diving,  http://www.linosabludiving.it/  Suggerimento che i fatti dimostreranno essere stata un’ottima scelta.

Incrocio Guido al porto vecchio di rientro da un’uscita ed il suo accento romano, come il mio, mi ispira subito simpatia .
Tra centurioni ci capiamo subito! Appena qualche  ora dopo saremo  già a ciucciare aria dalle bombole sui fondali di Punta Calcarella.

Ma prima di pranzo completiamo il nostro giro terricolo con la visita al Centro Recupero Tartarughe Linosa sito su via Pozzolana non lontano dal Porto Nuovo. Qui vengono curate le due tartarughe che hanno rispettivamente ingerito frammenti di plastica ed un amo. Il personale, tutto volontario, è molto simpatico e ben contento di spiegare la propria missione.
   
   





Ed ecco arrivare le 14. Appuntamento al porto vecchio per una immersione di ripresa a 18 metri, vista la mia prolungata inattività. Immersone che si rivelerà  già pienissima di sorprese: tanto pesce, archi di pietra, passaggi stretti, colori meravigliosi, ottima visibilità e nessuna corrente. Mai un momento di noia. Una bella immersione splendidamente pensata da Guido.  Da riportare il fatto che abbiamo avuto a bordo del gozzo un’ospite d’eccezione: la montanara Marmotta in carne ed ossa!
     
 



  



         





     


Al rientro a terra ulteriore girino a piedi del paesetto per scoprire nuovi segreti.
Ed infine cenetta da Trattoria Anna al calar del sole dietro il Monte Nero e poi cotti ci buttiamo a ninna.






Venerdi 22


Nuovo incontro con Guido, per immersione sulla secca di Secchitella  settore Nord, profondità massima 35 metri.  Anche qui un tripudio di pesce e colori.  Mai viste così tante cernie e così grandi in una sola immersione! Purtroppo la Go Pro, la telecamera che mi sono montato sopra la testa, non riesce a rendere nei dettagli tutto ciò che ho visto per via del prevalente colore azzurro e dalla luce che inizia ad affievolirsi in profondità. Tuttavia, a tavolino, riuscirò a ricavare delle belle immagini comunque anche di questa seconda esperienza davvero ben pensata poiché non c’è stato mai un momento di noia. Ancora ottima visibilità e nessuna corrente.












Ritorno a terra  verso le 11 e do un’occhiata al telefono…..confrontando le temperature in padania ea Linosa. Mi godo compiaciuto il bel tepore dell’Isola mentre una signora si pulisce le lenticchie che, con i capperi, sono il prodotto tipico locale!




Ma sono affamato come un leone. Con Anna siamo al  “Bar del Porto” e ci spariamo un ricco arancino per pranzo. Una breve pennichella per recuperare le forze e nel pomeriggio siamo da  Gerlando La Russa, noto a Linosa con il soprannome di “Tedeschello” (tedeschello1@tiscali.it, tel 3398892727)  per affittare due biciclette con pedalata assistita.  Gerlando  ci assegna con grande cortesia   le migliori (mi pare si chiamassero Elektra?) che sono un vero portento e ci consentono un completo giro dell’isola in barba anche ad alcune ripide pendenze presenti nel percorso prescelto. 


Giretto dall’altra parte dell’isola che ci porterà a visitare i faraglioni e la piscina naturale

Giretto comunque preceduto da uno splendido bagno nell’insenatura della Pozzolana.

    
   












  
Al rientro ci attende una bella cena gentilmente offertaci da Gabriella e Beppe, cena durante la quale  conosciamo altri ospiti del B&B, i davvero simpatici Paola e Mario.  Un gruppetto affiatato con cui  tiriamo più che volentieri sino a tardi  per la  buona compagnia.



Sabato 23

Presto che è tardi! Oggi la Marmotta, nonostante i salutari giorni passati al di sotto del 36° parallelo, si è fatta riprendere dal fregolone polentone della “vetta”. Per cui addio bombole e maschera, ora  tocca tirar fuori scarpette da trekking e pantaloncini e partire per il Monte Vulcano che domina l’isola  con i suoi 197 metri.
Il panorama che attraversiamo è costituito da lava nera, pomice rossa, fichi d’india, fiori, spini. 
Il tutto è molto selvaggio e silenzioso ed è in una posizione tale per cui si riescono a vedere quei posti in cui eravamo stati il pomeriggio precedente .


   
 

  






E man mano che saliamo la prospettiva cambia ed allora allora approfitto per  fare qualche scatto della terrazza del B&B avendo avuto cura di chiamare telefonicamente Peppe in modo tale da poterci salutare di lontano.
Ma oramai siamo in cima al cratere da cui si domina tutto il lato Sud Est che da sul mare.




La vista è talmente bella che propongo io stesso ad Anna di scendere dal Monte Vulcano e di proseguire direttamente con l’escursione sull’antistante  Monte Rosso sulla cui sommità c’è una vecchia posizione di avvistamento oramai in disuso. Anche qui abbiamo una bella vista del settore nord dell’Isola. Si domina, infatti, la costa con la Piscina Naturale ed il Faro.







   Ma è ormai quasi l’una e l’appetito dopo tre ore di scarpinata si fa sentire. Arriviamo allora alla Trattoria Anna per mangiare un boccone ed andare a fare un meritato riposino. Riprendiamo le bici



e per caso ripassiamo per il Centro Recupero Tartarughe. E bene abbiamo fatto! Di lì a breve, partito l’ultimo aliscafo, verrà liberata una delle due tartarughe tenute in cattività, accompagnata inizialmente in mare da due volontarie del Centro. Assistiamo felici a questo piccolo evento che penseremmo appannaggio esclusivo di lontani mari tropicali.
 
  












Domenica 24

Brutto tempo stamattina, ma tentiamo lo stesso una fugace uscita in bici  sperando nel  lato dell’Isola  protetto dal vento. Partiamo con tanto di materiale per il bagno al seguito…Questa, forse, sarà la volta buona che la Marmotta mette le zampette nell’acqua…



…ma molto rapidamente un muro nero di nuvole in avvicinamento ci costringe ad una poca dignitosa ritirata.  Nuvole nere e vento molto forte, elementi che vanno a costituire  un paesaggio ben diverso dal benevolo clima avuto sino alla sera prima!


  



Ma poi, così come era venuto, così pure il cattivo tempo se ne è andato consentendoci un’ascensione sull’ultima “vetta” linosana che ci mancava: il Monte Nero!
   

L’ampio cratere sulla sommità ed i materiali che incontriamo durante la salita ci danno l’esatta percezione che quando, migliaia di anni fa, questi vulcani erano ancora attivi, qui doveva essere un vero e proprio inferno.
L’isola è talmente piccola che incontriamo con piacere  Paola e Mario, anche loro a zonzo da queste parti.
Restiamo poco in cima per via del forte vento



e l’appetito ci spinge a pranzare  questa volta alla Trattoria Errera sita proprio al Porto Vecchio.
    


E, come tutte le isole, anche Linosa è l’isola dei gatti, anche dipinti!
   






   

Ottimo pranzetto e, visto il cattivo tempo della mattina, viene cancellata la pennica a favore di un’escursione sul sentiero delle turriache (un tipo di uccello locale più noto con il nome di berta). Una buona scelta poiché camminiamo in un bel tracciato nella parte nord dell’isola, la parte più selvaggia  che si sviluppa tra impenetrabili siepi di fichi d’india ed inaccessibili cumuli di lava nera.
    







Stasera è l’ultima sera di permanenza qui a Linosa, per cui decidiamo di prendere un aperitivo pre cena  al locale più “trendy” di Linosa, imbattendoci, peraltro, anche  in una piccola processione.







        
   
Purtroppo il locale è chiuso, ma la fatata e silenziosa atmosfera con il sole al tramonto ci regala l’opportunità di  poterci accomiatare con serenità l’isola.
Passo a salutare con piacere Guido al suo diving. Lo ringrazio delle belle esperienze che mi ha regalato e, certamente, la sua professionalità e la sua autenticità saranno dei buoni motivi per tornare con lui sottacqua.  Nel parlare  raccolgo l’intrigante informazione della presenza di un relitto di un Beaufigher inglese da lui stesso scoperto anni addietro sito, purtroppo, alla per me irraggiungibile profondità di 63 metri.




Non mi resta che accontentarmi di leggere un articolo ad hoc che ho trovato su internet http://www.astecom.eu/fish/index.php?option=com_content&view=article&id=104:laereo-di-linosa-
Concludiamo la serata con una ulteriore  cena da Errera in compagnia di Paola e Mario,  anche loro, avventurosi viaggiatori. Non tardano a venir fuori molti interessi in comune, per cui la sera è nuovamente gradevolissima, allietata più tardi anche  dalla presenza di Gabriella e Peppe.




Lunedi 25


Ed arriva, purtroppo, il momento di lasciare questo angolo di paradiso. Salutiamo affettuosamente i nostri magnifici ospiti Gabriella e Peppe e quest’ultimo ci accompagna al Porto Nuovo. Dopo tre orette di frullatore in aliscafo (il mare non era molto calmo) arriviamo a Porto Empedocle.




Ci congediamo anche da Paola e Mario, anche loro in rientro a casa, e proseguiamo con un taxi (sig Franco tel. 3203823829 che già precedentemente ci aveva accompagnato alla visita alla Valle dei Templi) per Agrigento e di lì, in  treno, a Palermo.


Abbiamo pernottato al Columbia Hotel http://www.hotelcolumbiapalermo.com/index.php/it/   già prima, e convenientemente, prenotato tramite booking.com. 
Il tempo di mollare giù in albergo il famigerato zainone di oltre 20 chili con la roba da sub ed eccoci già in pieno centro storico pronti per la scoperta di questa ricchissima città.  Naturalmente in uno scorcio di pomeriggio, dopo una giornata piuttosto pesante, non abbiamo potuto svolgere alcuna visita approfondita ma ci siamo fatti portare dai nostri piedi nel centro storico nello spazio pedonale incardinato  tra Via Maqueda e Via Vittorio Emanuele.
Ci siamo fatti semplicemente incantare dal bello dei  colori, dai suoni, dai profumi che questa sofisticata e complessa città, crogiuolo di culture, sa dare.


























  
   
 


















Una città per la quale abbiamo deciso che risulti essere  assolutamente necessario un ritorno con visita ad hoc tanto il bello da conoscere.
 La Sicilia non finisce mai di sedurci.


Martedi 26


Riprendiamo il nostro zainone e, mestamente, di primo mattino, ci rechiamo in aeroporto sfruttando la vicinanza dell’albergo anche alla stazione centrale. Il servizio di bus Prestià e Comandè (http://www.prestiaecomande.it/?idPlugin=21029&idx=317)  ci porta impeccabilmente in Aeroporto e dopo un tranquillo volo rientriamo a Torino.





CONCLUSIONI

Cosa dire se non confermare che Linosa è davvero un paradiso? E’ tuttavia importante specificare che l’atmosfera di grande calma e tranquillità di cui abbiamo potuto godere è in gran parte dovuta alla fortunata scelta di aver intrapreso questo viaggio a settembre inoltrato.  Sono stati in molti gli isolani a confermarmi questo fatto. Per cui, se volete organizzare un vostro viaggio, tenete conto di quanto vi ho detto.



Se vuoi vedere altri miei viaggi vedi il link:








1 commento:

  1. Bravi Anna & Marcello, un ottimo report su questa splendida isola che sono convinto di visitare con Emy appena potremo...ovviamente nei mesi di settembre/ottobre. Grazie

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